Messias, chi era costui? I 10 uomini cult in Serie A: per loro il 2020 è stato l’anno giusto

Premessa: i Miranchuk sono due gemelli e sono forti entrambi, Anton e Aleksey, ma in Italia è arrivato l’ultimo (il primo è rimasto in Russia). Mancino delicato, mente da genio, l’anno scorso ha segnato due gol alla Juve convincendo tutti. “Merita il salto”. Fino all’Atalanta. A Gasp piace, ma complice il Covid e l’infortunio iniziale fin qui l’ha visto poco. Un guizzo in campionato e un altro in Champions però: “So che posso contarci”, dice. Come Cherchesov, il c.t. della Russia che lo chiama “stella”, o l’ex allenatore del Lokomotiv Jurij Semin, il primo a credere nel talento dei due Miranchuk: “Non riuscivo a distinguerli, così gli dissi di indossare scarpe diverse”. Aleksey stregò anche Messi, che nel 2015 lo inserì tra i 10 talenti del futuro. Tutto merito di mamma Elena, definita “la testa della famiglia”, quella che a 11 anni li portò al Lokomotiv dopo il “no grazie” dello Spartak. La carriera cambia, loro ringraziano. Curiosità: pare che da quando Aleksey si sia lasciato con Tomatin Sarkisyan, professione modella, giochi meglio di prima. Merito di papà stavolta, fui lui a convincerlo a mollarla.

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