Messi, l’attesa della finale e quell’annuncio sul futuro. L’Argentina si commuove

Lo ha confessato senza problemi ai connazionali di Olé nel post-semifinale Mondiale, in coda a quella che indiscutibilmente è stata la sua prestazione più completa e totalizzante in Qatar (11 gol Mondiali complessivi, meglio di Gabriel Batistuta, di cui 5 e con tre assist in Qatar). Ed è evidente quanto l’annuncio abbia fatto scendere i lacrimoni ai suoi fan, già predisposti in questo senso, disseminati in tutto il mondo. Parla Leo Messi: «Sicuramente domenica sarà la mia ultima partita in un Mondiale. Davanti a me non ho ancora molti anni e al prossimo Mondiale ne mancano tanti. Non penso di farcela, non credo ci sarà un’altra opportunità. Però finire così è il massimo». La chiusa riempie di orgoglio sia il campione di Rosario sia chi ha avuto la fortuna di godersi le sue magie per vent’anni buoni, 16 dei quali (a cominciare dal nostro Mondiale, quello di Germania 2006) in una rassegna iridata. Ma per l’appuntamento del 2026 in Canada e negli Stati Uniti, forse, aspettare non conviene.

Diego Messi? Insomma…

Messi, 35 anni e mezzo all’anagrafe, scenderà in campo domenica e per lui si tratterà della presenza numero 26 in un Campionato del Mondo. Manco a ribadirlo, anche questo è un primato in una carriera inimitabile. Il suo quinto Mondiale in carriera, che sta colorando il Qatar con reti e svolazzi d’autore, terminerà al calar del sole di Doha, contro la Francia o il Marocco, però questo conta poco. Vale, soprattutto, la possibilità di concludere il sogno con una Coppa tra le mani, da sollevare al cielo qatarino dopo aver sofferto come un pazzo – perché è questo, inevitabilmente, il destino dei leader, capaci di vivere il livello top delle emozioni in una direzione o nell’altra – il tonfo nella finale di Rio 2014 contro la Germania di Mario Gotze, senza contare gli altri crolli nelle due finali di Copa America 2015 e 2016 contro il Cile, la delusione al Mondiale di Russia 2018 e con quella Copa America 2021 vinta in faccia al Brasile a casa sua che, aspettando domenica, sembra davvero l’iniziale chiusura di un cerchio. Quanto ai paragoni, che tanto scaldano l’Argentina, con Diego Armando Maradona, ognuno si faccia la propria idea. Per chi non ha memoria da elefante, un consiglio: tra Messico 1986 e Qatar 2022, le immagini parlano da sole.

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