Messi al City, proposta di contratto sino a 43 anni

ROMA – Prima o poi Lionel Messi dovrà decidere cosa farà da grande e difficilmente vedrà quattro amici in un bar di Rosario per raccontare il gol più bello o il dribbling migliore. Trentatré anni compiuti lo scorso giugno in pieno “tira e molla” con il Barça: “vado via prima con la clausola”, “non ti muovi perché c’è il contratto sino al 30 giugno 2021 da rispettare altrimenti la penale è stratosferica”. Nel frattempo, però i mesi passano e ormai il 2021 è alle porte. L’argentino tra cinque settimane, giorno più giorno meno, potrà accasarsi altrove lasciando così i culé senza che crolli il mondo. Lo farà? Non lo farà? Si vedrà. Intanto, al caso si è interessato il vecchio “Times” sempre attento quando si muovono parecchi pounds. Per il quotidiano britannico il Manchester City è pronto alla mega offerta pr Lionel: contratto per due lustri (dieci anni, dicasi sino a 43 anni) con varie opzioni dopo le stagioni con i Citizens in Premier League. Ossia, in età avanzata Messi potrà scegliere di giocare negli States: New York City, in Giappone: Yokohama Marinos o in Australia: Melbourne City, tutti club collegati al Man City.  Un contratto sino a 43 anni e poi magari ambasciatore del club a vita.

TUTTO IN CASA MURDOCH. Ad aprire la partita mediatica era stato The Sun che aveva annunciato la proposta del City di sborsare una cinquantina di milioni di sterline già a gennaio per convincere il Barcellona a un divorzio anticipato di qualche mese. Notizie opposte invece lanciate da Sky Sports (i tre media citati sono tutti del tycoon australiano Rupert Murdoch) che assicurava che il City non avrebbe fatto proposte per avere la Pulce nonostante i corteggiamenti a distanza di Pep Guardiola per  l’asso argentino a causa dell’età non più verde di Lionel. 

CON QUELLA FACCIA UN PO’ COSì… Che Lionel Messi non attraversi uno dei suoi momenti migliori lo dimostra la sua faccia quasi sempre rabbuiata. «Sono stanco di essere sempre il problema…» ha dichiarato al suo rientro in Spagna dopo gli impegni con la Nazionale albiceleste. A rendere poco gradevole il rientro in Catalogna, gli agenti dell’Hacienda (leggi Ministero delle Finanze) spagnola che hanno chiesto subito informazioni e chiarimenti circa la ditta di famiglia che gestisce il patrimonio del calciatore più pagato al mondo. La partita a doppia cifra tra l’Hacienda e Messi va avanti dal 2007 e tra pena detentiva commutata in denaro liquido per le casse del fisco spagnola e nuove accuse alla sua fondazione, il fischio finale non è mai arrivato, anzi si va avanti a oltranza. Dal 2005 Messi ha la cittadinanza spagnola. Un motivo in più per cambiare aria e salutare il “Més que un club”, chiudendo il rapporto con i blaugrana iniziato venti anni fa quando il figlio di Jorge Horacio e Celia María Cuccittini (entrambi con avi italiani) lasciò l’Argentina e si trasferì a Barcellona. Il resto è storia nota.

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