"Mercato Juve, il voto e la strategia di Giuntoli": l'esperto svela numeri e conti

“Juve, come sono migliorati i conti”

E, allora, come sono stati migliorati i conti a bilancio? «Attraverso altri espedienti. Uno: la modifica dei contratti in essere. I prolungamenti consentono di ottenere benefici: spostano in avanti il momento in cui il club potrebbe perdere il giocatore a scadenza, riducono al contempo il peso degli ammortamenti. È il caso di Bremer. E consentono di incrementare gli ingaggi senza appesantire troppo i conti, poiché la crescita dello stipendio è compensato dal minor ammortamento. È il caso di Cambiaso. Due: la cessione dei cartellini, appunto. E qui il lavoro di Giuntoli è stato notevole, pensando ai casi di Chiesa e di Kean, ma anche alla quindicina di operazioni riguardo elementi ancora considerati Next Gen a bilancio, come Soulé e Barrenenchea. Tre: i prestiti ad altri club. Un modo per risparmiare sull’ingaggio, in genere pagato dall’altro club, anche se l’ammortamento continua ad essere effettuato dal detentore del cartellino. È il caso di Rugani e Miretti. Quattro: le contropartite tecniche. Grazie a questa soluzione è stato possibile acquistare Douglas Luiz a oltre 50 milioni, per esempio, dovendo esborsare molto meno sul versante finanziario, includendo i cartellini di Barrenenchea e Iling-Junior nell’operazione. Se poi la Juventus dovesse decidere di contabilizzare l’operazione come permuta, il cambio di impostazione contabile porterebbe a un significativo beneficio in termini di minori ammortamenti. Cinque: i mancati rinnovi contrattuali. La scelta, ovviamente, libera il costo a conto economico del giocatore. È il caso di Rabiot e di Alex Sandro. Sei: le risoluzioni consensuali. In genere si tratta di un piano B, quando il club esclude un giocatore dal progetto tecnico e però non riesce a cederlo. È il caso di Szczesny, ma lo stesso si può dire di Allegri».

E poi c’è il fattore Next Gen, no? «I giocatori della seconda squadra non pesano molto sui bilanci, ma sono molto importanti perché comportano ammortamenti nulli o bassi e ingaggi modesti. Il loro inserimento in prima squadra, inoltre, consente di poter cedere giocatori dai costi più pesanti, oltre a garantire la possibilità di preziose plusvalenze sul mercato».

Quali altre considerazioni si possono trarre, guardando all’attuale organico? «Il rinnovamento ha prodotto una riduzione importante dell’età media, che ha un importante valore strategico: in futuro ci potranno essere maggiori opportunità di prolungamenti contrattuali o di plusvalenze, con conseguenti benefici a bilancio. E sarà meno pressante la necessità di acquisire nuovi giocatori. Sarà importante continuare a perseguire la strategia di riduzione degli ingaggi, a partire dalla situazione di Vlahovic».

In definitiva, che voto merita Giuntoli secondo lei? «Direi un bel 9. Il voto, però, è soggetto a condizione: una valutazione complessiva potrà solo essere fatta soltanto a fine stagione, quando sarà possibile mettere sul piatto della bilancia anche i risultati sportivi».

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