Menez dice Reggina: “Il bello deve ancora venire”

REGGIO CALABRIA – Classe, tecnica superiore e istinto per il gol. Jeremy Menez, 35 anni, attaccante francese, è l’uomo in più della Reggina, quello che con le sue giocate, un insieme di qualità e genio, fa la differenza e mette spesso i suoi compagni nelle condizioni di non sbagliare sotto porta. È successo nell’ultima gara con il Cittadella, dove a propiziare la seconda rete realizzata da Hernani è stato proprio il fantasista che ha dribblato come birilli i difensori avversari prima di servire il compagno. Menez è consapevole del momento di difficoltà attraversato dalla squadra, ma l’esperienza maturata in carriera lo induce a essere positivo.

Menez, perché questa involuzione della Reggina dopo una prima parte di campionato brillante?
«Non ci aspettavamo questo inizio del 2023. Nel calcio possono esserci momenti difficili. Le partite le facciamo noi. Ma dopo aver dominato per gran parte, prendiamo gol. Ora gira un po’ male».

Quali i possibili correttivi?
«Dobbiamo avere più carattere ed essere più cattivi per tornare a vincere. Bisogna continuare a lavorare e riprendere a giocare come abbiamo fatto nella prima fase del torneo».

La serie di sconfitte, 5 nelle prime 6 giornate del girone ritorno, fa tornare alla mente situazioni simili degli anni scorsi.
«Quest’anno è diverso. Siamo sempre stati alti in classifica. E ancora non è finita. Dobbiamo riprendere a vincere e andrà meglio».

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Questa, comunque, è la migliore annata per Menez sullo Stretto?
«Sì, è la più bella. I due anni passati sono stati un po’ così. Sono contento e spero finisca bene».

Possibile rinnovo di contratto, dunque?
«Abbiamo parlato con il direttore. Ora, l’importante è finire bene. Poi penseremo al resto».

Come nascono le giocate come quella con il Cittadella che ha portato al gol Hernani?
«Una giocata d’istinto. Noi la proviamo in allenamento».

Sabato, al Granillo, arriva il Modena una diretta concorrente per i play off.
«Dobbiamo cercare di vincere sempre. Dobbiamo lasciare da parte i momenti negativi. Sono sicuro che una vittoria sarà importante per riprendere il nostro percorso. Abbiamo la forza e la compattezza per rilanciarci».

Sente la responsabilità di essere il leader di questa Reggina?
«Posso dare l’esempio e mettere il mio in ogni gara. Conta rimanere sereni e consapevoli della nostra forza».

Contro il Pisa, in casa, dopo la sconfitta, c’è la stata la contestazione dei tifosi: si sente dire loro qualcosa?
«Abbiamo chiarito tutto. Abbiamo bisogno di loro e del loro supporto. Se vogliamo continuare a vincere, dobbiamo stare uniti».

Pronostico secco per sabato?
«Vinciamo 2 a 0. Dobbiamo fare la nostra partita e rimanere concentrati».

Milan, Paris Sant Germain, Bordeaux e Roma sono alcune delle squadre in cui ha giocato. È contento della sua carriera?
«Sono fiero di me stesso. Forse, avrei potuto fare un po’ di più, ma non è facile essere sempre al top e, forse, non ho neanche avuto questa voglia. È il mio carattere… ».

Alla Reggina ha ritrovato Inzaghi che l’ha allenata nel Milan.
«Ha grande voglia di fare bene e la trasmette a tutti noi. Non molla mai. D’altronde era una sua caratteristica da calciatore. Cerca di trasmettere alla squadra il desiderio di continuare a lottare pure nei momenti difficili».

Come e quanto è cambiato il calcio negli anni?
«Tantissimo. È più fisico. Ci sono meno giocatori di talento e anche questo non basta più: si guarda più alla fisicità. Io mi diverto di meno. Mi piace guardare 3 o 4 squadre al massimo».

Quale in particolare?
«Il Napoli. Oggi, è la quella che gioca meglio e i risultati ci sono. Il calcio è cambiato, ma loro corrono tanto e concretizzano».

E il calcio francese?
«Vedo grande differenza col calcio francese, perché noi puntiamo più alla valorizzazione del settore giovanile».


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