Matthaus e la maglia di Maradona donata a un museo: “Non ha prezzo”

L’ex campione tedesco ha offerto la casacca che Diego ha indossato durante la finale contro la sua Germania nell’86: “Un peccato non possa essere con noi”

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

25 agosto – MADRID

Maradona non c’è più, ma il suo ricordo è sempre vivo e continua a suscitare interesse e passione. Il 4 maggio scorso a Londra la maglia indossata da Diego durante Argentina-Inghilterra del Mondiale ’86, la partita della ‘Mano de Dios’, è stata battuta all’asta per 8,8 milioni di euro, record per lo sport.

LA RESA

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Ad assicurarsela un fondo d’investimento che ha battuto una cordata guidata da Marcelo Ordás. Argentino, presidente di Legends, l’uomo che possiede una collezione di maglie straordinarie che sta per diventare un museo di 7 piani, apertura prevista a Madrid a Puerta del Sol in gennaio. Ordás a Londra era spalleggiato dalla Afa, la federcalcio argentina, e dalla Liga, partner nel Museo Legends. Ma fu costretto alla resa.

LA CHIAMATA

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“Qualche giorno dopo mi ha chiamato Lothar Matthaus – ha raccontato questa mattina Ordás – che mi ha offerto la maglia di Maradona della finale vinta contro la sua Germania. Eravamo in contatto da tempo e mi aveva sempre detto di no. La sua generosità non ha limiti”. Il calciatore tedesco era presente alla cerimonia di consegna della ‘reliquia’, intitolata ‘Vuelve a casa’ (torna a casa) e organizzata nella sede dell’ambasciata argentina di Madrid. Anche perché l’ambasciatore è Ricardo Alfonsin, figlio di Raul che era presidente del Paese nel 1986 e che invitò Maradona e compagni alla Casa de la Moneda dopo il trionfo messicano.

IMPAGABILE

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A Matthaus hanno chiesto quanto gli avevano offerto per la maglia di Diego: “Tutto si può comprare col denaro, ma certe cose non hanno prezzo e non si pagano. Ho deciso di fare omaggio di questa maglia perché penso che sia nel posto giusto”.

IN ITALIANO

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Lothar ha raccontato della sua lunga amicizia con Maradona: “Ci parlavamo in italiano”, delle tante birre bevute insieme e del grande rispetto mutuo che li univa. Ed è per questo che alla fine del primo tempo di quella finale i due rivali si scambiarono la maglia, gesto che ripeterono anche a Roma nella finale di Italia ’90. “È un peccato che Diego non possa essere qui con noi oggi, ma il suo ricordo è eterno” ha detto con affetto il tedesco, che poi si è augurato una finale tra Germania e Argentina al Mondiale in Qatar.

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