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Matteo, il Magic vincitore di giornata: “Senza Dzeko e Mkhitaryan…”

“Sono di Mantova, abbonato in Curva, vedo lo stadio dalla finestra dell’ufficio. E devo ringraziare i miei difensori per il modificatore, oltre ai gol, se ho vinto senza il centravanti”

La Virgilians di Matteo Marani ha fatto più punti di tutti nell’ultima del girone di andata: il premio di giornata della Zalando Magic Cup è finito a Mantova. “Ho 47 anni, lavoro in banca e tifo per la squadra della mia città – racconta il fanta allenatore vincente – sono abbonato in Curva Te, vedo lo stadio anche dalla finestra dell’ufficio. Ricordo gli anni della B, con la presidenza del grande Fabrizio Lori, che ci ha portato a sfiorare la serie A. Ma ricordo soprattutto il clima che si respirava durante le trasferte anche le più lunghe, e le amicizie che si creavano. Mantova è una provinciale, per cui il tifo non è certo paragonabile a quello di Inter o Juve, ma è un tifo vero, pulito. Gioco da tempo al fantacalcio in una lega da 12, con gli amici bancari, e da un paio d’anni anche alla Magic. Che mi è stata di grande aiuto per i suggerimenti e per le indicazioni di mercato. Infatti, insieme a un altro Matteo, sono primo anche lì. Adesso stiamo ancora bisticciando su come fare l’asta di riparazione, visto che dovremo farla a distanza, e non abbiamo ancora capito in quale modo”.

LA VITTORIA

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Alla Magic questo turno ero partito male, visto che sono uno dei tanti fanta allenatori con Dzeko in rosa. Sono stato costretto a schierare un 4-3-2-1, con Mkhitaryan titolare e dopo qualche ora dalla conferma formazione ha abdicato anche lui. I titolari comunque hanno tutti partecipato attivamente con gol e assist al punteggio, da Karsdorp a Romero, da Zaccagni a Zapata, fino a Milinkovic-Savic, con le solite certezze Mckennie e Singo. Sei gol, 4 assist, e un bel modificatore di difesa, grazie a Perin, Spinazzola, Romero e Singo. A inizio anno avevo puntato su Colombo e Maldini, ma il primo è appena andato alla Cremonese, l’altro l’ho mollato all’ultimo mercato, anche Raspadori è stata una mezza delusione. Ho sempre creduto molto nelle potenzialità di Spinazzola, anche ai tempi della Juventus: credo abbiano sbagliato a cederlo così prematuramente, gli infortuni non gli hanno concesso il tempo di dimostrare il suo reale valore. I terzini fluidificanti di oggi, o esterni bassi, come li chiamano ora, sono molto sottovalutati. Parlo dei vari Spinazzola, Lazzari, Letizia, Conti… Forse mai come oggi l’Italia dispone di esterni così efficaci nella doppia fase”.