Marotta: “La finale dà prestigio a Inzaghi. A un certo punto c’è stato dibattito interno, ma poi…”

L’a.d. nerazzurro: “Lukaku ama la maglia e sta molto bene qua, ma è in prestito. Rientrerà al Chelsea e non sappiamo cosa succederà in quel club. Frattesi e Scalvini? Gli abbiamo messo gli occhi addosso”

A 19 giorni dalla finale di Champions League e a due da quella di Coppa Italia, l’amministratore delegato Giuseppe Marotta offre la sua visione del mondo Inter in un interessante intervento su RadioUno nel programma Radio Anch’io Sport, partendo proprio dall’appuntamento cruciale di Istanbul del 10 giugno: “Non abbiamo niente da perdere, nello sport bisogna giocare fino in fondo ogni competizione. Abbiamo grande rispetto per un colosso come il Manchester City, ma siamo preparati ad affrontare un avversario più forte mettendo in campo motivazione, grande attaccamento alla maglia e grande organizzazione calcistica”.

Il bomber e l’allenatore

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Dopo l’ennesimo gol, per l’a.d. nerazzurro non potevano ovviamente mancare le domande sul futuro di Romelu Lukaku: “Ama la maglia che indossa, sta molto bene all’Inter ed è fondamentale questa sua voglia di stare con noi. Però è in prestito, rientrerà al Chelsea e non sappiamo cosa succederà a livello tecnico in quel club: siamo alla finestra”. Quando è decollata la stagione del belga, non casualmente è anche riemersa quella dell’Inter e di Simone Inzaghi: “Non si può valutare una stagione da una partita – continua Marotta -, ma arrivare in finale di Champions League è motivo di grandissimo prestigio, anche per l’allenatore, e Inzaghi se la merita. La valutazione è estremamente positiva”. Anche se il Ceo Sport dell’Inter non nega che si siano vissuti giorni duri da superare quando le vittorie non arrivavano: “C’è stato un momento in cui le cose non andavano bene e quindi il dibattito anche interno era più forte, ma sempre nell’ambito di critiche propositive – ha infatti aggiunto -. Inzaghi ha però dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo, il suo lavoro è positivo ed è riconosciuto da tutti all’interno del club”.

Il presente altrui e il futuro nerazzurro

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A livello di mercato, poi, si è parlato spesso sia di Davide Frattesi e Giorgio Scalvini: “Sono due giovani molto interessanti come ce ne sono altri – commenta l’a.d. – . Il calcio italiano è espressione di talenti veramente puri. Parliamo di due elementi seguiti da tanti club, anche l’Inter ha messo loro gli occhi addosso ma livello di negoziazione al momento siamo fermi. Bisogna perseguire la valorizzazione del prodotto italiano, il calcio italiano può esprimere grandi valori come giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti. Gli investimenti più importanti sono fatti nei centri di formazione, il rapporto fra Federazione e singoli club, che è già ottimo, deve essere ancora più forte. I talenti in Italia ci sono e possono competere con i loro pari età in tutta Europa”. Infine, Marotta commenta anche la telenovela sulla permanenza o meno di Luciano Spalletti a Napoli, nella trattativa con Aurelio De Laurentiis: “Spero che per il bene del calcio continuino a lavorare insieme, sono due valori aggiunti del nostro calcio. Il fatto che possano separarsi genera un po’ di amarezza, ma è giusto rispettare ogni valutazione che decideranno di attuare. Hanno fatto una grandissima impresa, va riconosciuto loro il merito di aver riportato lo scudetto a Napoli, uno scudetto che è frutto di programmazione, grande competenza e grande professionalità”,

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