Marotta e il retroscena su Ronaldo alla Juve: "Vi dico la verità"

Quattro anni dopo il tempestoso addio alla Juventus, deciso dal presidente Andrea Agnelli attraverso un improvviso licenziamento che ha posto fine a otto anni di trionfi, Giuseppe Marotta è tornato a parlare della propria separazione dal club bianconero, dove ha lavorato tra il 2010 e l’ottobre 2018.

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Marotta e l’addio alla Juve: “Il ciclo si era concluso”

Intervenuto a Radio Anch’io Lo Sport su RadioRai, l’attuale amministratore delegato dell’Inter ha smentito che la fine del rapporto con la Juve sia stata dovuta solo alla propria opposizione all’acquisto di Cristiano Ronaldo, concluso pochi mesi prima: “All’interno di un club possono esserci posizioni diverse, ma questo non vuol dire che io ero contrario totalmente all’arrivo a Torino di Ronaldo. Cristiano era un’icona ed è un campione, poi bisogna valutare l’operazione anche in un contesto economico-finanziario, ma comunque quello non è stato l’elemento di divorzio fra me e la Juventus. Credo che il mio ciclo fosse avviato alla fine, il mondo del calcio è bello anche da questo punto di vista“.

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Scontro United-Ronaldo, parla Marotta: “Il declino arriva per tutti”

Marotta non ha però risparmiato frecciate a Cristiano, protagonista di un durissimo attacco verso il Manchester United e il tecnico Ten Hag che ha fatto scalpore in Inghilterra: “Penso che il suo sfogo faccia parte dell’amore e della passione che ha per il calcio. Per Ronaldo questo sport ha rappresentato tutto, è sempre difficile convivere con un declino, soprattutto fisico, ma l’anagrafe non si cancella e a 37 anni i riflessi agonistici sono diversi, si fa molta più fatica e le scelte degli allenatori sono inevitabilmente condizionate da quest. Non è facile per i grandi campioni avviarsi alla fine della carriera. Posso capirlo sotto il profilo umano, ma dall’altra parte c’è una programmazione societaria che va rispettata“. 

Corsa scudetto, Marotta non si arrende: “Il campionato è ancora lungo”

Sull’attualità del calcio italiano, andato in vacanza fino al 4 gennaio per fare spazio al Mondiaòe, Marotta prova a credere alla rimonta scudetto della sua Inter, nonostante gli 11 punti di distacco dal Napoli capolista, atteso a San Siro proprio nella prima partita del nuovo anno: “Anche l’anno scorso il Napoli era in testa, oggi ha 5 punti in più, ma ci sono ancora 23 partite e 69 punti a disposizione, quindi la giornata del 4 gennaio 2023 non potrà essere determinante. Il problema della condizione quando si riprenderà a giocare sarà un’incognita per tutti, noi sappiamo di dover migliorare le nostre prestazioni“.

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