Marotta: “Conte vero leader, gap annullato. La Juve? Non guardo indietro…”

Il dirigente nerazzurro: “L’Inter ha marciato con una forza notevole, gran parte del merito è del nostro mister. Il miglior colpo? Lukaku”

L’Inter ha vinto, ha dominato il girone di ritorno ed ha interrotto il dominio dalla Juventus che in Serie A durava da ben nove anni. Beppe Marotta, a.d. nerazzurro, ha contribuito in prima persona ai successi dei bianconeri. “Il gap che c’era con i campioni in carica era notevole. Noi siamo arrivati a -1 solo perché la Juventus aveva già vinto il titolo. Quest’anno aver vinto lo scudetto a quattro giornate dal termine non è demerito degli avversari, ma merito nostro. Oggi potremmo arrivare a 94 punti, il che significa che questa squadra ha marciato con velocità notevole. Non è demerito di chi ci ha inseguito, al di là delle difficoltà della Juventus: tutte le concorrenti sono rimaste distanziate”.

IL LEADER CONTE

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“Il grandissimo merito è di Conte, lui stesso l’ha definita un’opera d’arte. Lui è stato un vincente come calciatore, ha valori importanti e sa come trasmetterli. Cultura del lavoro, mentalità vincente, leadership. Nessun nostro calciatore aveva mai vinto un titolo, tranne Vidal alla Juventus. Antonio Conte è stato il vero leader di questo gruppo. Stipendio alto? Meglio prendere un giocatore in meno ma un allenatore bravo: la sua retribuzione va in sintonia col suo palmares e la sua carriera. Ritenevo che lui fosse l’allenatore giusto nel posto giusto al momento giusto. A Torino abbiamo condiviso tre scudetti: lo conoscevo bene e sapevo che poteva essere l’uomo giusto per noi”.

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“Abbiamo già risolto il problema dell’allenatore, Conte dà ampie garanzie. Oggi siamo in una situazione post-pandemica con problemi notevoli dal punto di vista economico e finanziario, c’è stata una contrazione economica importante: servono aggiustamenti soprattutto per quanto riguarda il costo del lavoro, ma come ha detto Antonio ne parleremo più avanti perché ora vogliamo tutti goderci questo momento. C’è un sogno: l’anno prossimo può coincidere con qualcosa di bellissimo. Un altro scudetto significherebbe seconda stella…”.

Sul suo passato alla Juve

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“Non sono andato via dalla Juve, c’è stata una risoluzione consensuale. Quando c’è confronto trasparente con la proprietà ed emergono differenze, è giusto fare passi indietro. Credo sia stato anche un fatto fisiologico: Andrea Agnelli era alle prime esperienze, oggi è un altro tipo di manager, Paratici era un ragazzo. Ma io per fortuna non sono uno che si guarda indietro: quando ho ricevuto il messaggio di Zhang ho subito voltato pagina. L’acquisto di cui vado più fiero? Lukaku, voluto fortemente anche da Conte. È stata lui la nostra arma in più”.

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