Marotta: “Conte, che lavoro. No a grandi investimenti”. Il tecnico: “Uniti per vincere”

Il dg nerazzurro alla vigilia del match contro la Fiorentina: “Ci saranno altri momenti di tensione, ma è normale. Dobbiamo arrivare in Champions”. L’allenatore: “Vidal sta bene, Eriksen è un valore aggiunto”

La pace nerazzurra sancita un mese fa ha trovato solennità oggi, con l’allenatore e l’amministratore delegato seduti accanto in una conferenza dall’altissimo valore simbolico: “Tutti i confronti tra noi sono stati per il bene dell’Inter, ora andiamo avanti più uniti e coesi”, hanno detto in coro Antonio Conte e Beppe Marotta.

PARLA MAROTTA

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Domani a San Siro arriva la Fiorentina, ma c’è altro di cui parlare dopo mesi di silenzio e la guerra termonucleare che stava portando Conte lontano da Milano. Marotta, dopo aver ricucito il rapporto, ha omaggiato il suo comandante: “L’anno scorso è stato fatto un lavoro straordinario e il grande merito è proprio di Antonio Conte, ma non avevamo dubbi di questo. Ha una grande cultura del lavoro e ha ottenuto risultati insperati, facendo crescere tutti i settori dell’area tecnica. Ora inizia un’altra stagione in cui anche il tecnico conosce meglio un mondo che gli era sconosciuto. Auspico che ci sia “confronto” anche quest’anno: che sia più o meno duro, quello sta nelle regole del gioco, anzi mi meraviglierei di trovare un Conte diverso da quello che io conosco: lo stimo per quello che è. Ci saranno momenti di tensioni, ma è normale, altrimenti ci sarebbe rilassamento e mancherebbe l’adrenalina che ci porta ad essere competitivi. C’è unità di intenti e vogliamo aiutarlo dal punto di vista organizzativo e strutturale”. Un esempio? “Ho apprezzato tanto che la settimana scorsa ha controllato in prima persona il manto erboso della Pinetina”, ha aggiunto l’a.d. Marotta che ha poi tracciato gli obiettivi, la bussola per la nuova stagione: “Arrivare nei primi 4 posti e partecipare con decoro alla Champions”.

conte

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Anche il tecnico è, ovviamente, intervenuto sul caso dell’estate, che sembra ormai superato: “Non parlerei di incomprensioni con il club, ci sono stati confronti onesti e leali e vedute diverse, ma in tutte le buone famiglie è giusto esporre le proprie ragioni. L’anno scorso abbiamo iniziato un percorso ed è inevitabile che si migliorino le situazioni in corso d’opera. Da parte di tutti c’era e c’è la volontà di migliorarci in tutti i settori e le zone di competenza. Quando si è chiari e molto diretti dicendo la verità, si può solo trovare giovamento da questo tipo di situazioni. Se ci si trova tra persone intelligenti che hanno solo il bene dell’Inter in testa, c’è sempre una soluzione: sono molto contento perché continuiamo tutti insieme un percorso iniziato tutti insieme. Questo ci spinge a essere ancora più uniti e coesi. L’obiettivo? Confermare la credibilità dell’anno scorso guadagnata in Italia e in Europa”. Poi, ecco una carrellata sui tanti volti nuovi: “Vidal e Kolarov ci portano esperienza. Arturo sta bene, si è presentato in buone condizioni fisiche: è forte e ha grande mentalità, nel nostro centrocampo può fare tutto, centrale, trequartista e interno. Hakimi ha potenzialità importanti, è inevitabile che ci voglia un po’ di tempo per entrare nei meccanismi, deve lavorare sotto tutti gli aspetti. Perisic? Sono contento per lui, ha fatto una esperienza vincente al Bayern. È tornato con grande volontà e voglia di giocare nell’Inter: così è più facile per l’allenatore…”. Freddo, invece, su Eriksen: “Dà un valore aggiunto, come tutti, come anche Pirola”.

calciomercato

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Restano alcuni giorni di mercato e tante operazioni in sospeso, ma intanto Marotta ha chiarito un concetto decisivo sugli affari che verranno: “Stiamo allestendo la squadra più forte possibile in base alla situazione finanziaria. Oggi le società devono pensare alla sostenibilità finanziaria visto che ci sono molte meno entrate. Cercheremo di cogliere qualche opportunità e dare una rosa larga, ma non siamo nella condizione di fare grandi investimenti. Non è un rallentamento del progetto, ma solo una condizione di emergenza da affrontare. Suning interverrà ancora economicamente, anche se nel calcio di oggi i manager devono avere grande oculatezza”. Lo stesso Conte, che l’anno scorso chiese e ottenne con forza Lukaku, adesso sa che sarà difficile fare lo stesso per il suo pupillo Kanté: ”Noi abbiamo valutato e abbiamo scelto una strategia precisa, tenendo conto di quello che ha detto la priorità e della situazione particolare che stiamo attraversando. Stiamo lavorando in totale sintonia e serenità”. Una battuta in chiusura su Pirlo, visto che la parola Juve come quella scudetto non è mai stata pronunciata: “Sono contento di sfidarlo…”. Secco ed essenziale.

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