Marcell Jacobs sul collega britannico sospeso per doping: “Mi fanno sorridere, guardino a casa loro”

“Guardino a casa loro”. Marcell Jacobs commenta così la sospensione per presunto doping del collega britannico Chijindu Ujah, staffettista che proprio contro di lui ha perso nella finale olimpica della 4×100 vinta dall’Italia per un centesimo di secondo.

Dopo i sospetti, decisamente poco sportivi, della stampa britannica e statunitense Marcell Jacobs può giustamente prendersi la sua rivincita. Ospite a Uno Mattina Estate il campione olimpico, oro nei 100 metri e e nella 4×100, si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa. Ma senza infierire.

“Mi fa sorridere – ha detto – pensare che coloro che hanno parlato senza pensare a quel che dicono ora devono piuttosto guardare a casa loro. Io ho lavorato tanto, mi sono sacrificato e non ho voluto dare peso a persone che non sanno quello che dicono”. Insomma Jacobs 

Tokyo, se la Gran Bretagna perde anche la medaglia d’argento

Una eventuale squalifica di Ujah, se fosse positivo alle controanalisi, porterebbe alla squalifica dell’intera squadra britannica e quindi alla perdita della medaglia d’argento.

In questo modo la classifica della 4×100 dietro all’Italia cambierebbe con l’argento per il Canada e il bronzo per la Cina.

La notizia della positività al doping del componente del quartetto britannico arriva dopo che il quotidiano inglese Times aveva fatto insinuazioni in merito ai rapporti, peraltro interrotti da tempo, tra la medaglia d’oro nei 100 metri e nella staffetta Marcell Jacobs e l’imprenditore Giacomo Spazzini, quest’ultimo oggetto di indagini da parte della polizia per presunto traffico di sostanze illecite.

Ironia della sorte ora è proprio la Gran Bretagna a rischiare la squalifica.

Marcell Jacobs, dopo Tokyo guarda al futuro

“La gara che ho fatto possa descriverla in ogni istante – ha detto Jacobs a Uno Mattina – ero la persona più serena al mondo ai blocchi. Non avevo nulla da perdere, ho voluto solo divertirmi. È stata una gioia immensa”.

Il velocista italiano ora guarda al futuro in cui non ci sarà la prossima Diamond League: “La decisione di non gareggiare più fino al 2022 non è stata semplicissima – ha spiegato – anche perché io sono un agonista e vorrei farlo sempre, ma poi ti rendi conto che Tokyo è un punto di partenza. L’anno prossimo ci sono eventi importanti, Mondiali, Europei, e io voglio arrivarci al top e confermarmi. Ho bisogno di lavoro e migliorare su alcuni aspetti”.

Jacobs si cimenterà anche nei 200 metri: “Sono un passaggio importante soprattutto per i 100. Li voglio correre per abbassare il mio tempo sui 200 che risale a qualche anno fa e lavorare sui 100. Mia mamma dice che batterò il record di Bolt? Siamo su un altro pianeta, ma se mia mamma dice che lo batterò…. Il 9”80 fatto a Tokyo senza vento, forse in condizioni migliori poteva essere anche un 9”77, ma l’obiettivo è ovviamente scendere sempre di più. Non mi pongo limiti”.

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