Marca e imposta, velocità e fisico: chi è Tapsoba, il centrale che piace alla Juve

C’è la concorrenza di Barcellona e United sul difensore del Bayer Leverkusen, dove è arrivato da sconosciuto e ora Kicker lo celebra come uno dei migliori giocatori della Bundesliga

Uno sconosciuto, evidentemente strapagato. Nel gennaio del 2020 Edmond Tapsoba era stato accolto con non poco scetticismo dai tifosi del Bayer Leverkusen e dall’opinione pubblica. A soli 21 anni, per prenderlo dal Vitoria Guimaraes, il club tedesco lo aveva pagato 18 milioni di euro. Tanti. Ma non troppi. Al punto che ora Tapsoba ne vale molti, molti di più. E su di lui ci sono alcuni dei club europei più importanti al mondo: Juventus, Barcellona e Manchester United lo osservano con attenzione. Ma il Leverkusen precisa: al momento è incedibile.

PROFILO

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Nato a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, nel 1999, è un difensore centrale di 194 centimetri. Forte fisicamente, bravo in marcatura, sa impostare il gioco (preciso anche nei lanci lunghi), è veloce e non sembra mai andare nel panico. È un giocatore completo, che nella difesa a 4 del Leverkusen gioca sia sul centro-destra che sul centro-sinistra. In pochi mesi è riuscito a mandare in panchina Tah, nel giro della nazionale tedesca (che col tempo, a sua volta, ha rubato il posto a Bender). In Germania sono estasiati dalle sue qualità, al punto che la rivista Kicker, al termine della passata stagione, dopo i primi sei mesi vissuti in Bundesliga, lo ha inserito nella top 7 del campionato. “Venire al Leverkusen è stata la scelta giusta – ha spiegato Tapsoba –. In passato giocatori del calibro di Lucio, Ballack e Havertz sono esplosi in questo club. Non è facile, quando si è un semplice talento, trasferirsi in uno dei campionati migliori al mondo, in una squadra importante come il Leverkusen. Le cose però stanno andando bene”.

L’ESPLOSIONE

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Benché ci fosse parecchio scetticismo intorno a lui, mister Bosz, otto giorni dopo il suo arrivo in Germania, lo ha schierato in una partita delicata come quella con il Dortmund. Quello il primo riconoscimento del suo talento, anche perché Bosz, di solito, ci mette un po’ prima di dare spazio ai nuovi acquisti. Il Leverkusen riuscì a vincere quella partita, e Tapsoba, in campo per 90 minuti, giocò come se fosse un veterano della squadra: si sbracciava con i compagni, dava indicazioni, senza mai sottrarsi alle responsabilità. “Già da bambino non facevo altro che giocare a calcio – ha raccontato –. Per me era l’unica cosa importante. Era l’unica cosa bella, visto che la mia famiglia era povera”. A 12 anni è entrato nel settore giovanile del Salitas, club di Ouagadougou. “La società pagò i miei genitori, cosa che ci fece molto comodo. In Burkina Faso in molti sono abituati a lottare e guadagnare soldi per la propria famiglia. Io continuo a impegnarmi e a dare il massimo proprio per aiutare i miei. A 18 anni, già nazionale, passò al Leixoes, nella seconda divisione portoghese. “Non è stato facile. Mi mancava la mia famiglia, e io mancavo ai miei familiari. Mi chiedevo se avessi fatto il passo giusto. Ma non ho mai mollato”. Al Lexoies lo ha notato Deco (che oggi è il suo procuratore), che in poco tempo lo ha portato al Vitoria Guimaraes.

TRATTATIVE

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Passato a Leverkusen un anno fa, a dicembre ha rinnovato il contratto fino al 2026 (guadagna circa 2 milioni all’anno). Ora lo vogliono tutti. Simon Rolfes, direttore sportivo del Leverkusen, ha però chiuso la porta a una possibile cessione: “Che la sua qualità stuzzichi l’interesse di qualche club è più che comprensibile, ma per noi è incedibile”. Eppure fino a un anno fa era uno sconosciuto. Secondo molti perfino strapagato.

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