Maradona, Ottavio Bianchi: “Avrei dovuto dirgli qualche no in più”

Maradona, Ottavio Bianchi: “Avrei dovuto dirgli qualche no in più”.

Intervistato dal Fatto Quotidiano, Ottavio Bianchi, che ha allenato Maradona al Napoli per quattro anni, ricorda:

“Ci giocavo sempre contro durante gli allenamenti, ma lui non voleva mai perdere.

Pur di vincere io facevo il furbo nella consegna delle casacche. Mi sceglievo come compagni quelli che giocavano ogni palla e gli lasciavo in squadra quelli più talentuosi ma che in allenamento magari tiravano indietro la gamba. Lui si arrabbiava, voleva a tutti i costi vincere.

Diego con i piedi faceva quello che io con difficoltà facevo con le mani.

Bastava dargli un pallone e diventava un bambino. Si divertiva. Diventava gioioso. Guai a non farlo giocare. Il calcio era una parte del suo corpo, era la sua vita. Uno non arriva a quei livelli se non ha questo amore, se non sente questa passione già da bambino”.

“Se gli ho lasciato qualcosa? Non lo so, non lo so. So che se c’era uno attento a tutte le soluzioni tattiche quello era Diego. Si metteva sempre a disposizione.

E non è vero che non si allenava. Ha mai conosciuto un musicista che arriva a livelli leggendari senza esercitarsi per dieci ore al giorno?

Il gol che ha fatto con la cosiddetta mano de dios all’Inghilterra, lo provava spesso nelle partitelle e tu stavi lì ad arbitrare e neanche te ne accorgevi”.

“Rammarico? Sì. E dovrebbero averceli tutti quelli che gli sono stati vicino. Al mio paese dicono che per un padre è più facile dire di sì che di no. Se tutti insieme avessimo detto qualche no, forse sarebbe stato meglio. Lui tuttavia era uno che decideva con la propria testa ed io ho sempre rispettato la vita privata degli altri, cercando di non interferire troppo”. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)

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