Maradona, fine della guerra col fisco. “Aveva diritto al condono del Napoli”

Il verdetto della Cassazione chiude così il braccio di ferro che andava avanti dai primi anni del 2000. L’avvocato del campione argentino scomparso a novembre: “Non era un evasore fiscale: ha vinto anche da lassù”

Diego Armando Maradona non è un evasore fiscale, perché come ha sancito la Cassazione: avrebbe avuto diritto al condono del quale ha beneficiato il Calcio Napoli. Per il grande campione argentino, scomparso lo scorso 25 novembre, si chiude un braccio di ferro con il fisco italiano che andava avanti dai primi anni del 2000. La questione è relativa al pagamento degli stipendi ad altri ex campioni azzurri, Alemao e Careca. È stato messo tutto nero su bianco dalla Corte Suprema di Cassazione, presieduta da Lucio Napolitano. Maradona avrebbe dunque potuto, come gli altri due ex calciatori brasiliani (a Napoli all’epoca del secondo scudetto) intervenire nel giudizio alla commissione tributaria centrale.

“Diritto al condono”

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Nell’ordinanza della sezione tributaria civile si legge: “Se si negasse a Maradona la possibilità di intervenire nel giudizio dinanzi alla commissione tributaria centrale, per beneficiare del condono cui ha beneficiato la Società, vi sarebbe una palese assenza di tutela effettiva del contribuente, che non avrebbe alcuna altra possibilità di far valere le proprie ragioni in altra sede, con il verificarsi di una vera e propria denegata giustizia”. A Maradona gli atti del fisco non furono mai notificati, in quanto l’ex giocatore del Napoli non era più in Italia. Viene specificato che la sentenza impugnata viene “dunque cassata”, contemplando il rinvio alla commissione regionale della Campania, in diversa composizione, che provvederà anche sulle spese del giudizio di legittimità. Difatti il giudice del rinvio dovrà verificare una volta esteso il condono di cui ha beneficiato il sostituto d’imposta (Società Calcio Napoli) anche al calciatore Maradona (sostituito), la sua posizione tributaria per il debito residuo nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

La reazione del legale

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“Diego Maradona non era debitore del Fisco italiano: dopo 30 anni, e dopo la sua morte, ha ottenuto giustizia con una sentenza della Corte di Cassazione – sottolinea l’avvocato Angelo Pisani, legale del Pibe de oro, insieme a Sergio Pisani e Angelo Scala – peccato non poter condividere con il campione argentino scomparso questa notizia. Una sentenza che, finalmente, restituisce onore e dignità a Diego, il quale mai più potrà essere etichettato come evasore fiscale. Sicuramente se la starà ridendo lassù, perché ancora una volta ha combattuto e vinto per la verità”.

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