Maradona, accuse shock: “Gli davano droghe per farlo morire”

Clamorosi sviluppi nell’inchiesta per la morte di Diego Maradona. Mario Baudry, avvocato che rappresenta Dieguito, il figlio che l’ex campione argentino ha avuto con Veronica Ojeda, ha chiesto alla procura generale di San Isidro l’arresto del dottor Leopoldo Luque, , dello psicologo Carlos Díaz, della psichiatra Agustina Cosachov e della dottoressa Nancy Forliniper i delitti di omicidio colposo semplice”, come risulta dalla memoria presentata in tribunale. I quattro medici avevano in cura Diego Maradona.

“Maradona abbandonato”

Baudry sostiene che “Diego Armando Maradona ha perso la vita il 25 novembre 2020 a causa di un abbandono intenzionale da parte dell’imputato e di diverse persone della sua cerchia ristretta che non sono elencate in modo esplicito, imputate nel caso di specie, le quali, conoscendo la patologia sofferta da Maradona e che con la cura che gli era stata prescritta poteva morire, non solo hanno continuato la cura, ma non fecero nulla per cambiare l’esito, avendo impedito ad altri professionisti e alla sua famiglia di intervenire per cercare di prendersi cura di Maradona e salvargli così la vita”. Baudry inoltre accusa Matías Morla, avvocato che si occupava dei marchi di Maradona, Maximiliano Pomargo, cognato di Morla, e Vanesa Morla, sua sorella, di illecita associazione per l’espropriazione dei beni dell’ex asso argentino.

“Gli fornivano droghe legali e illegali”

E’ evidente che il signor Maradona è stato prima privato di tutti i suoi beni, dei suoi marchi e persino del proprio nome e, successivamente, è stato lasciato a se stesso – sostiene inoltre Baudry – mettendo professionisti che non avevano l’esperienza e le conoscenze sufficienti per curarlo, effettuando manovre che impedivano di avvicinarlo alla sua famiglia e ad altri professionisti che potevano curarlo. Gli fornivano droghe legali e illegali per aggravare le sue condizioni di salute, cercando di provocare un morte che sembrava naturale. Morto Maradona, l’unica cosa che aveva valore erano i suoi diritti di immagine e il marchio che, sorprendentemente, non aveva più né potevano essere trasmessi ai suoi eredi, poiché, secondo gli atti dei documenti, questi diritti erano a nome di una società che è composta da quelle persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lui e non lo hanno fatto”.

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