Manzdukic, dalla finale di Champions a boxe e pesca. Ma ora il Milan…

Era stato un pilastro di Allegri, Sarri l’ha tenuto ai margini. Poi l’addio alla Juve, le poche partite in Qatar, la pandemia, la vita da disoccupato di lusso tra mare, amici e allenamenti. E adesso potrebbe interessare ai rossoneri

Che fine ha fatto Mario Mandzukic? L’ex attaccante della Juve, diventato nel 2020 il secondo atleta croato più pagato al mondo (primo il cestista Bogdan Bogdanovic), è attualmente svincolato, dopo una parentesi non particolarmente brillante nei qatarioti dell’Al-Duhail. Riavvolgiamo il nastro: pilastro per quattro stagioni nei bianconeri di Allegri, Mandzukic è da subito finito ai margini del progetto tecnico di Maurizio Sarri, che da agosto a settembre gli ha concesso soltanto 3 panchine e decine di mancate convocazioni. Così, tra “Mr No Good” – così chiamato per l’espressione sempre seria – e la Juventus è arrivata la rottura, sancita con una lunga lettera su Instagram pubblicata nel giorno di Natale del 2019: i classici ringraziamenti a società, compagni e tifosi, la soddisfazione per l’inizio della nuova avventura e la chiosa finale “Per sempre vostro, Mario”.

qatar

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L’esperienza in Qatar, però, è stata decisamente sottotono: in 3 mesi solo 7 presenze, tra campionato e Champions, e 1 gol, all’esordio nella competizione continentale. A marzo, per la pandemia, il campionato è stato sospeso come nel resto del mondo, per poi riprendere a fine luglio: troppo tardi. A quel punto, Mandzukic aveva già deciso di rescindere e di tornare a casa, privandosi della soddisfazione di vincere il campionato con i suoi nuovi compagni. Poco male, per chi in Europa ha vinto tutto e con la nazionale ha conquistato una medaglia d’argento ai Mondiali.

Buen retiro

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Così, da luglio, Mandzukic ha cominciato la sua vita da disoccupato di lusso: vacanze al mare con chitarra al seguito, incontri con ex compagni di club (Khedira) e di nazionale (la selezione croata) e tanto allenamento solitario. Il profilo Instagram di Mario, da qualche mese a questa parte, è pieno di foto e video dalla palestra. Pesi, allenamenti a corpo libero e boxe, come sparring partner del connazionale Filip Hrgovic, bronzo a Rio 2016 e campione europeo nel 2015. Insomma, sembra che il croato si stia tenendo pronto per una chiamata che lo riporti in campo: nelle ultime ore è rimbalzata la voce di un interessamento del Milan, che lo riporterebbe non solo in Italia, ma anche in una squadra che gioca col 4-2-3-1, modulo con cui – con Allegri – ha reso al meglio. Max, per non privarsene dopo l’arrivo di Higuain, lo spostò da esterno sinistro snaturandone solo apparentemente il modo di giocare. In quella posizione Mandzukic ridusse il numero di gol, ma svolse un ruolo fondamentale per l’equilibrio in campo dei bianconeri e per il cammino fino alla finale di Champions del 2017.

A Milanello

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Al Milan, se la trattativa dovesse andare a buon fine, troverebbe una rosa giovane (la più “verde” della Serie A) e meno abituata a vincere rispetto alle sue ultime esperienze europee. Con un grande leader, Ibrahimovic, con cui condivide il sangue balcanico e la sete di vittorie. E con un connazionale, Rebic, con cui ha sfiorato l’impresa nel Mondiale 2018. Il Milan dell’ultimo anno ha assorbito bene i nuovi acquisti, da Kjaer – il più esperto arrivato in rossonero nelle ultime due sessioni di mercato – ad Hauge, passando per Diaz, Dalot, Kalulu e Saelemaekers (che sembra un veterano ma è arrivato solo lo scorso gennaio), senza dimenticare il lavoro paziente che Pioli sta facendo con Sandro Tonali. Sarebbe intrigante vederlo con Ibra: entrambi hanno una personalità abbastanza forte e dominante, ma il croato ha dimostrato nel tempo di saper convivere con le primedonne dello spogliatoio. A favorirne l’inserimento, poi, c’è il fattore tempo, necessario per recuperare una condizione fisica che, allenamenti solitari a parte, Mandzukic ha necessariamente perso: fondamentalmente, l’attaccante ha giocato 7 partite (quelle con l’Al-Duhail) da maggio 2019 a oggi. L’ultima gara giocata per intero con la Juventus, curiosamente, è stata proprio contro il Milan, nel 2-1 di aprile 2019 allo Stadium. Poi, dei problemi al tendine rotuleo gliene hanno fatte saltare cinque di fila, e nell’ultima in bianconero – contro l’Atalanta – ha giocato 30’ e segnato un gol. Mandzukic non entrerebbe a Milanello sfondando la porta, ma con la sicurezza e l’umiltà di un professionista esemplare che sa qual è il suo ruolo. Il mercato ci dirà se è solo una fantasia o no.

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