Mandzukic, ci sei? Il Milan lavora per portarlo a Manchester

Le difficoltà dell’attacco rossonero e l’infortunio di Ibra mettono ancora più in risalto l’assenza del croato, fermo a 157 minuti giocati. Pioli lo aspetta tra Europa League e Napoli

Osservate questa foto. Facile pensare, alla luce di com’è andata, che con qualcuno di questi tre individui in campo contro l’Udinese, magari sarebbe finita diversamente. In particolare, al centro di questa triade acciaccata c’è un giocatore che fino a questo momento è stato impalpabile. Un po’ perché quando Pioli l’ha chiamato all’opera, aveva un bel po’ di strati di ruggine da grattare via. E un po’ perché, come spesso succede a chi rimane fermo a lungo, quando si riprende a giocare su ritmi veri qualche muscolo finisce per fare le bizze. Mario Mandzukic non ha fatto eccezione alla regola e così è sparito dalla scena prima ancora di esserne protagonista.

Impiego

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I suoi (scarni) numeri in rossonero dicono cinque presenze (quattro in campionato, una in Europa League), di cui una da titolare, per un totale di 157 minuti in campo. Media voto: 5,5. Insomma, non granché come impatto per un giocatore che nelle idee del club avrebbe dovuto essere l’alternativa più credibile a Ibra e a cui la proprietà verserà per questo semestre 1,8 milioni netti. Ma qui più che lo stipendio conta l’impiego. Mario si è fatto male proprio nella prima e unica recita dal primo minuto, a Belgrado contro la Stella Rossa. Diagnosi: lesione al bicipite femorale sinistro, disavventura che sin qui gli ha fatto saltare Inter, il ritorno con i serbi, la Roma e l’Udinese. Ma non è finita qui, perché il croato marcherà visita anche a Verona. Dopo di che, si potrà iniziare a programmare il rientro.

Difficoltà

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Da quanto filtra il Milan farà di tutto per cercare quanto meno di inserirlo fra i convocati per Manchester, nell’andata degli ottavi di Europa League in programma giovedì prossimo. Altrimenti si rimanderà il bentornato alla sfida col Napoli di domenica 14. Mandzukic prima di sbarcare al Milan era rimasto fermo un anno, dopo aver chiuso l’esperienza in Qatar, e si era sempre allenato per conto proprio. In realtà a Milanello era arrivato anche in condizioni discrete, ma ovviamente andava potenziato sotto tutti gli aspetti. Alla prima da titolare, ecco il guaio. Un classico, in questi casi. Solo che alla squadra è mancata un’alternativa che, vista l’assenza di Ibra e le difficoltà di Leao, sarebbe stata molto utile. Per Mario tra l’altro far bene in questi mesi equivale anche a una sorta di polizza sulla prossima stagione. Nel contratto l’opzione per continuare c’è, ma occorre supportarla con i fatti.

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