Mancini va già oltre: “Grandi ragazzi ma non è finita. Ora giochiamoci la finale”

“Abbiamo sofferto il palleggio della Spagna, ma lo sapevamo. L’Italia ha creduto a tutto questo, adesso recuperiamo le energie e completiamo il lavoro”

L’unica volta che gli azzurri hanno conquistato il titolo continentale, Roberto Mancini era un bambino: anno 1968, l’Italia di Valcareggi campione d’Europa. L’impresa sarebbe storica anche se già essere in finale, domenica a Wembley, è un traguardo che rimette il calcio italiano al centro della scena. Ma il c.t. non è tipo da accontentarsi: “Se siamo arrivati a questo punto i meriti non sono miei ma dei ragazzi che hanno creduto a tutto questo. Però non è ancora finita, c’è un lavoro da finire. Dobbiamo recuperare le forze che sono rimaste e giocarci la finale”.

Sofferenza

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Con la Spagna, in semifinale, è stata una sofferenza. La lotteria dei rigori ha premiato gli azzurri, Mancini ammette: “Partita durissima, la Spagna è una grande squadra, gioca benissimo ed è maestra nel palleggio. Noi abbiamo fatto una buona gara ma non come al solito, sapevamo però che sarebbe stata durissima”.

Spagnoli senza centravanti, con Morata inizialmente in panchina, e azzurri in difficoltà. “Sì, all’inizio sì – dice il c.t. – ma poi abbiamo trovato le coordinate giuste e non abbiamo rischiato particolarmente. Ma non abbiamo vinto all’italiana. Le squadre di calcio attaccano e difendono, non possiamo solo attaccare, e comunque abbiamo avuto le nostre occasioni per fare gol. È stata una partita molto aperta”.

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