Mancini applaude l’Italia: “I rimpianti ci sono, ma bella reazione”

KONYA (TURCHIA) – È dura per Roberto Mancini mettersi alle spalle il ko con la Macedonia nella maledetta serata di Palermo, costato la seconda esclusione consecutiva dai Mondiali, ma il ct azzurro prova a pensare positivo dopo la vittoria per 3-2 dell’Italia nell’amichevole sul campo della Turchia: “I rimpianti purtroppo ci saranno fino a dicembre prossimo – ha spiegato lui stesso nell’immediato post partita –, ma sono contento di quello che ho visto oggi”. L’Italia ha vinto una partitainutile fino a un certo punto – sottoline ancora il commissario tecnico – perché quando si fanno le cose bisogna provare comunque a farle bene . Ci fa piacere la buona prova dei tanti giovani in campo ed è stato bello vedere la loro reazione dopo lo svantaggio iniziale, nel clima ‘caldo‘ di uno stadio pieno. Era la prima volta che giocavano tutti insieme e non era semplice, anche per chi è entrato poi nella ripresa”.

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Il ‘voto’ ai singoli

Il commissario tecnico ha poi parlato in conferenza stampa: “I ragazzi meritavano fiducia anche prima? Dopo è sempre facile ha detto il ct –. Ho avuto la sensazione che i ragazzi volessero fare bene per passare una serata più tranquilla e ci hanno messo il massimo dell’impegno. Era una squadra non dico sperimentale ma in molti non avevano mai giocato insieme. È stata una partita intensa. Servirà a loro per crescere“. Questo invece il suo giudizio sui singoli: Zaniolo? Ha della qualità, deve imparare a giocare con gli altri. Ma anche a lui ha messo impegno. Sono giovani e possono imparare tantissimo. Tonali? Fa un gioco diverso nel Milan. Ha avuto difficoltà all’inizio, poi trovata la posizione è migliorato. Ma tutti hanno fatto poche partite ancora”. E a chi gli chiede se ha qualcosa da rimproverarsi, Mancini risponde così: Da settembre a marzo abbiamo avuto una marea di problemi e con la Svizzera abbiamo mandato a casa dieci giocatori. I ragazzi che hanno giocato sono stati meravigliosi e cercato sempre di fare un bel calcio. Il tecnico è sempre il primo responsabile ma nello sport come nella vita a volte si perde, bisogna saperlo accettare – ha chiosato il ct – e non serve per forza cercare un colpevole.

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