Mancini: “Andremo al Mondiale. Futuro? Vedremo dopo gli spareggi”

Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha rilasciato una lunga intervista a Magazine L’Equipe, parlando anche degli spareggi che gli Azzurri affronteranno a marzo per accedere al Mondiale del 2022. I campioni d’Europa in carica affronteranno in semifinale la Macedonia del Nord a Palermo e poi in finale, in caso di successo, il Portogallo a Lisbona o la Turchia a Istanbul: “Abbiamo avuto tante occasioni di qualificarci prima, solo che i dettagli che prima ci giravano a favore ci sono girati contro. Abbiamo dominato le due partite con la Svizzera, ma non ne abbiamo vinto nemmeno una. Peccato, però ormai è successo. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e pensare al futuro. Sappiamo di avere le qualità per vincere e ci riusciremo“.

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Mancini: “Nelle difficoltà bisogna essere forti”

In caso di sconfitta ai playoff l’Italia mancherebbe per la seconda volta di fila ai Mondiali. Mancini ha parlato dei paragoni con il 2018: “Dissi ai ragazzi che ci sono momenti in cui le cose vanno male e altri in cui vanno bene: fa parte dello sport. In Nazionale, se non vai a un Mondiale, devi aspettare quattro anni, che nella carriera di un calciatore sono un tempo lungo. Oggi siamo di nuovo in una situazione complicata, dobbiamo vincere due partite per andare in Qatar, eppure siamo una squadra eccellente, che ha appena vinto l’Europeo. Questa è la dimostrazione che nel calcio, anche quando meriti, a volte non vinci. Noi meritavamo la qualificazione da un bel po’ e invece ci ritroviamo in una situazione molto difficile. Ma è proprio nelle difficoltà che bisogna essere forti“.

Mancini sul rinnovamento

“Io conoscevo bene l’Italia, il calcio italiano e il suo contorno, la volubilità di un ambiente che passa in un attimo dall’esaltazione alla depressione. Però era impossibile che i giocatori avessero perso le loro qualità per una sconfitta“. L’amichevole persa a Nizza con la Francia futura campione del mondo in Russia rafforzò le convinzioni di Mancini: “Mi confortava, in quel 3-1 per loro, la constatazione che la distanza non fosse troppa. Avremmo anche potuto pareggiare e comunque quella sera mi accorsi che non eravamo poi così lontani da loro. Il rinnovamento era una necessità: per me non conta l’età di un giocatore, ma le qualità tecniche. Comunque abbiamo tenuto giocatori di grande esperienza e il mix ha funzionato“.

“La nostra identità è difensiva”

L’Italia ha vinto 4 Mondiali con 4 sistemi diversi: non penso che, per vincere, siano necessari un sistema o uno stile. Certo, noi abbiamo cercato di sviluppare un gioco più europeo. E all’Europeo la sola patita in cui abbiamo sofferto è stata con la Spagna, che ha un palleggio notevole. La nostra identità è incontestabilmente difensiva, nel senso del sapere difendere meglio degli altri: è la nostra storia. Poi uno deve essere capace di segnare e lo deve sapere fare in tanti modi diversi“.

Mancini sul futuro

Dopo 37 partite consecutive senza perdere la striscia si è interrotta in Nations League contro la Spagna: “Ma abbiamo perso soltanto perché siamo rimasti in dieci, altrimenti avremmo almeno pareggiato anche quella partita. La nostra vittoria all’Europeo ha dato fiducia a tutto il movimento sportivo e abbiamo reso felici le persone. Una soddisfazione enorme. Per gli spareggi bisogna aspettare fino a marzo, purtroppo. Non mi piace questo. Mi manca allenare ogni giorno e giocare ogni tre giorni: è meglio che farlo una volta ogni tanto. Il mio futuro? Vedremo, oggi è difficile dirlo. Abbiamo questi due spareggi importantissimi, poi vedremo che cosa succederà. Non sono ancora proiettato sul dopo“.

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