L’arbitro Mariani non fischia in nessuno dei due casi, lasciando più di qualche dubbio
Manca un rigore per parte, nei primi 45′ di Juventus-Napoli. Al 34′ l’arbitro Mariani non punisce un intervento imprudente di Lozano in scivolata su Chiesa. Il calciatore bianconero, nel momento in cui subisce il fallo, è di poco oltre la linea di fondo, ma il regolamento a proposito è chiaro: se un giocatore titolare commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione diretto e il punto del terreno di gioco più vicino è la linea dell’area (questo è il caso in questione), si riprende con un calcio di rigore per la squadra avversaria. La domanda è: perché il Var Di Paolo non interviene? Mariani non è vicino all’azione, sembrano esserci tutti gli estremi per un “serious missed incident”, come citato nel protocollo.
Giù Zielinski
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Al 45′ è invece il Napoli a protestare, quando Zielinski cade dopo un “calcetto” di Alex Sandro. Il contatto è chiaro, stavolta però il direttore di gara è vicino all’accaduto e fa ampi cenni con le mani, come a dire “non c’è nulla”. Il dubbio resta: se è vero che Alex Sandro ritrae quasi subito la gamba sinistra con cui va a impattare l’avversario, lo sgambetto pare sufficiente a far cadere Zielinski. In questo caso, il Var ha però poco margine, perché Mariani valuta l’intensità dell’episodio in campo.
7 aprile 2021 (modifica il 7 aprile 2021 | 21:03)
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