Malta-Italia, ecco le scelte di Mancini: un tridente per rilanciare Retegui

INVIATO A TA’ QALI – Venti gradi, il sole picchia forte nella baia di St. Julian’s, riparata dal vento. Quasi estate, la spiaggia confinante con il ritiro dell’Italia a mezzogiorno è popolata da costumi e pantaloncini corti. Tuffarsi non sembra un’idea sbagliata. Le raffiche di maestrale attraversano l’altopiano di Ta’ Qali, a una quindicina di chilometri di distanza. Escursione termica notevole, è quasi autunno quando gli azzurri scendono in campo per la rifinitura. Alle sei del pomeriggio serve il piumino. Una lunga distesa di terra brulla e lo Stadio Nazionale al centro dell’isola di Malta. Durante la seconda guerra mondiale questa pianura veniva usata come pista d’atterraggio. Mancini deve scansare le trappole e riprendere la rotta verso Euro 2024.  

Scelte

Servirà attaccare con furbizia, giudizio e fantasia per far saltare il fortino maltese, cercando di sbloccare in fretta il risultato. Ecco la mossa del ct: largo a Politano e Gnonto, non solo Tonali e Cristante, creando superiorità sulle fasce. Bocciata la formula del doppio play, resisterà solo uno tra Verratti (favorito) e Jorginho. Promossa l’altra Italia, quella capace di spaventare l’Inghilterra nel secondo tempo. Cambieranno cinque o sei pedine. Al centro della difesa, davanti a Donnarumma, è sicuro l’impiego di Romagnoli. Acerbi, sul versante destro, dovrebbe essere preferito a Toloi e Scalvini. Di Lorenzo gioca, Emerson è in vantaggio su Spinazzola

Dribbling

Il vero tema tattico è legato all’attacco: un nuovo tridente per innescare Retegui, l’oriundo del Tigre, confermato dopo il debutto del Maradona. «Mateo deve aiutarsi da solo, ma nel 4-3-3 va servito meglio arrivando sul fondo per il cross. Vale per lui e per qualsiasi altro centravanti» ha chiarito il ct durante la conferenza stampa. Al Maradona, sino all’intervallo, la scena muta degli esterni ha amplificato la differenza con gli inglesi. Pellegrini si era acceso con l’assist, agendo da trequartista, prima di essere sostituito. Berardi non ha inciso. Meglio le scosse di Gnonto e la frequenza di passo aggiunta da Politano sulla fascia destra. Mancini ha chiesto di alzare il tasso di imprevedibilità. Malta si chiuderà. Quattro precedenti nella storia azzurra a Ta’ Qali. Solo Vicini (1986) e Prandelli (2013) hanno vinto con due gol di scarto. Le Nazionali di Sacchi (1-2 nel 1992) e di Conte (0-1 nel 2014) soffrirono le pene dell’inferno per venirne a capo. Non è prevista una passeggiata.

Crescita

La partita sa di scivoloso anche per le statistiche e il ct ha voglia di dimostrare la bontà di certe scelte. Ha perso Raspadori, convocato con coraggio come terza punta all’Europeo. Si è imposto Gnonto, la sorpresa uscita dal primo stage di Coverciano, l’estate scorsa. Willy debuttò in Nations, ha totalizzato 9 presenze in azzurro. È emerso in Svizzera con lo Zurigo. Ne descrivevano il talento esplosivo ma limitato, uno buono per l’ultima mezz’ora. Dopo l’estate si è trasferito al Leeds. Dalle riserve è salito subito in Premier, minutaggio in crescita costante. Mancini è rimasto abbagliato dal suo impatto con gli inglesi. Personalità, cattiveria, sgommate. Ha creato pericoli ad ogni assalto. Sembra più maturo di sei mesi fa. Il compito è lo stesso affidato a Politano, in stato di grazia napoletano, sulla corsia opposta: saltare l’uomo e mettere al centro per il 9 del destino. Mancio al veleno: «Retegui mi sembra lo cerchino anche in Serie A, forse non abbiamo visto male…». 


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