Malore Eriksen: ecco come si è salvato e come si fa il massaggio cardiaco

Per Christian Eriksen fondamentali i primi secondi dopo il collasso. Ecco come un massaggio cardiaco può salvare la vita

Christian Eriksen è ancora in ospedale dopo il malore accusato durante Danimarca-Finlandia, ma è vivo ed è questo quello che più conta. Le immagini drammatiche del suo svenimento in campo hanno fatto il giro del mondo e tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati di calcio e non solo. Ma come si è salvato il calciatore svedese? Ricostruiamo quello che gli è successo individuando i momenti più importanti e i gesti fondamentali che sono stati fati per salvarlo dalla caduta all’ospedale.

Così si è salvato Christian Eriksen —

Queste le tappe del salvataggio di Eriksen.

  • Alle 18.42 di sabato, durante Danimarca-Finlandia, Eriksen cade a terra. L’arbitro chiama i soccorsi.
  • Simon Kjaer, il capitano della Danimarca, sposta la lingua di Eriksen liberando le vie respiratorie: il suo intervento è immediato e decisivo.
  • I medici cominciano il massaggio cardiaco: dopo alcuni tentativi, il cuore di Eriksen torna a battere.
  • Decisiva anche la scossa del defibrillatore presente allo stadio che ha ridato al cuore il suo ritmo naturale.
  • Eriksen viene portato in ambulanza al Rigshospitalet, che è a poche centinaia di metri dallo stadio.
  • Eriksen in una videochiamata tranquillizza i compagni di squadra: si decide di riprendere la partita alle 20:30.

Come si fa un massaggio cardiaco —

Oltre al gesto di Simon Kjaer che ha prontamente liberato le vie respiratorie, è stato decisivo il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore. Le compressioni toraciche determinano un abbassamento dello sterno (di 5-6 cm) e la spremitura del cuore contro la colonna vertebrale e questo permette al sangue contenuto nelle cavità cardiache di essere spinto in circolo e di arrivare al cervello, rallentando l’insorgenza di danni.

Ma come si fa un massaggio cardiaco? Si deve effettuare una sequenza di 30 compressioni toraciche al ritmo di circa 100-120 al minuto, alternate a due ventilazioni bocca a bocca di un secondo ciascuna. Non ci si deve fermare mai per più di cinque secondi. Dopo un minuto si controlla il battito per vedere se è tornato e si continua con il massaggio continuando poi a controllare ogni trenta secondi. 

Come si usa il defibrillatore  —

Il solo massaggio cardiaco non basta mai a tenere in vita a lungo una persona. È fondamentale disporre nel più breve tempo possibile di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), un apparecchio che, somministrando scariche elettriche, può interrompere la fibrillazione cardiaca o la tachicardia ventricolare senza polso (le cause più frequenti di arresto cardiaco) e ripristinare un ritmo e quindi una circolazione efficace.

Per usare un defibrillatore basta ricordare alcuni semplici passaggi:

  1. Aprire il coperchio (o accendere il tasto on/o) del defibrillatore.
  2. Ascoltare le istruzioni vocali.
  3. Applicare gli elettrodi adesivi sul torace della vittima come indicato nelle figure e continuare ad ascoltare.
  4. A questo punto premere il tasto arancione per erogare la scarica quando il defibrillatore decide che è necessario (solo ed esclusivamente in questo caso il tasto arancione diventa attivo e si può erogare lo shock).

Gli elettrodi sono piastre adesive da applicare sul torace del paziente. Per quanto riguarda la posizione degli elettrodi occorre ricordare che uno va messo in posizione sottoclavicolare destra e l’altro in posizione sottoascellare sinistra. La scarica elettrica ripolarizza il sistema di conduzione del cuore ristabilendo il ritmo naturale.

14 Giugno 2021 (modifica il 14 Giugno 2021 | 16:15)

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