Malesani senza filtri: “Quando smetti col calcio, gli amici spariscono”

L’ex allenatore, ora produttore di vino, ha rilasciato un’intervista a Specchio, dove spiega la sua nuova vita vinicola, ma svela anche un amaro retroscena…

Il quotidiano Specchio ha intervistato l’ex tecnico Alberto Malesani, che ripercorre alcune fasi della sua carriera e parla del suo presente: l’azienda vinicola Giuva. Un grande cambiamento per Alberto, passato dal pallone all’uva, ma che non ha nulla a che vedere con l’abbandono al calcio. Ai quei tempi infatti si disse che beveva troppo, ma in realtà era sotto cortisone per un problema di salute.

Il rapporto col vino è nato dopo un assaggio di vino rosso a Bordeaux, nel 1999, fu allora che decise di fondare la “Giuva”: un nome nato dall’unione dei nomi delle figlie, Giulia e Valentina. Alberto racconta l’emozione provata quando in un ristorante di Verona vide due turisti bere una bottiglia di Giuva, definendola “Come la prima volta a San Siro”.

Sul calcio invece le cose non sono andate poi cosi bene. Alberto infatti racconta di come non abbia molti amici del pallone: “Ezio Sella e qualche giocatore nessun dirigente. Finché sei ad un certo livello tutti ti cercano, poi spariscono. Ma fa parte del gioco”. Infine un riferimento al problema dell’omosessualità: “Non so perché ci sia ancora tanta chiusura sull’argomento. Tutti sappiamo che ci sono giocatori omosessuali, ma nessuno vuole dirlo. Questo mi dispiace”.

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