Maldini jr sulla scia di nonno e papà: una prima da jolly

Daniel ha esordito in A e in Europa, manca il derby: sarà la sorpresa del Milan?

L’ultima volta poteva essere la prima, ma il destino optò per la pazienza. E Daniel Maldini ha aspettato. Il suo primo derby lo ha annusato otto mesi e mezzo fa, fresco di debutto in Serie A contro il Verona, il 4 febbraio: cinque giorni dopo, il figlio (e nipote) d’arte avrebbe potuto assaggiare l’atmosfera del super classico di San Siro e mettere in fila una doppietta da brivido, invece dovette “accontentarsi” di un gol – e di una espulsione per proteste – nel 2-1 della Primavera sul campo della Cremonese, alla vigilia di Inter-Milan. Il derby lo giocavano i big, Daniel faceva il suo con i pari età. Oggi però è un’altra storia, anche se mai come in questi casi occorre andarci piano.

Rotazioni

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Perché da un derby all’altro Daniel è stato promosso in prima squadra ed è entrato nelle rotazioni di Pioli: ha già giocato due match di Europa League – uno da titolare, contro il Rio Ave — e ha rotto il ghiaccio in campionato, entrando per l’amico Rafael Leao nel finale del 3-0 allo Spezia. Daniel ha aspettato e soprattutto si è allenato con il blocco dei big rimasto a Milanello durante questa sosta: ha studiato le accelerazioni di Theo e i movimenti di Castillejo, ha goduto del privilegio di lavorare “in esclusiva” con sua maestà Ibra (essendo stato l’unico attaccante rimasto a disposizione, con Colombo impegnato nell’Italia Under 20). Daniel ha aspettato e sabato potrebbe essere la volta buona: il primo derby del terzo Maldini potrà cominciare dalla panchina e poi si vedrà.

Concorrenza

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Se Pioli deciderà di inserirlo nella lista dei convocati, per Maldini Jr sarà già un grande successo, specialmente per la concorrenza che affolla la trequarti. Con Calhanoglu sicuro di una maglia e Rebic in attesa del provino di oggi (ma le chance di rientrare contro l’Inter restano basse), a duellare per gli altri due posti nei paraggi di Ibra saranno in quattro: Castillejo, Saelemaekers, Leao e Brahim. Al drappello si aggiungeranno Hauge, Colombo e appunto Maldini. Che ha appena compiuto 19 anni e che in caso di debutto contro Lukaku e compagni si collocherebbe in mezzo tra papà Paolo (primo derby a 17 anni) e nonno Cesare (esordio in una stracittadina milanese a 22 anni). Un timing perfetto per scaldare le tappe senza bruciarle, anche se tra Daniel e l’Inter c’è di mezzo un bel traffico. Occhio però: la storia dei derby insegna che per i predestinati c’è sempre posto. Anche quando meno te lo aspetti.

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