Maignan, più di un eroe per una notte

MILANO – In una frazione di secondo Maignan volta a terra in tuffo, sventando il colpo di testa di Kane da posizione ravvicinata. Sta per cominciare il terzo dei sei minuti di recupero, i supplementari possono diventare una pericolosa appendice. Una delle immagini simbolo della notte di Champions del Milan a Londra rimanda al suo guardiano ritrovato: il valore aggiunto che rassicura tutto il reparto e non tradisce (anzi, si esalta) nelle sfide che contano. Prima del miracoloso intervento nel finale, il portiere francese aveva già disinnescato un altro tentativo di Kane deviato da Thiaw e il pericolo portato da Hojbjerg, aggiungendo a una serata perfetta anche le uscite puntuali e i rilanci altrettanto precisi. Ieri sui social ha postato una galleria con alcune immagini del match, aggiungendo una frase significativa («essere vincitori o sconfitti, ma combattere») che ricalca il suo stile da condottiero e la capacità di dare garanzie tra i pali e ai colleghi di reparto. La sua assenza prolungata ha portato tanti guai alla squadra di Pioli, che nel periodo più difficile ha perso uno dei pilastri della cavalcata culminata nello scudetto l’anno scorso.

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Garanzia tra i pali

Anche i numeri ingigantiscono l’importanza dell’estremo difensore rossonero, perseguitato sia l’anno scorso sia (ancora di più) quest’anno dagli infortuni. Per lui quella di mercoledì sera è stata soltanto la terza apparizione stagionale in Champions, avendo giocato le prime due della fase a gironi per poi doversi fermare ai box. Quest’anno con lui in porta il Milan ha subito solo 12 reti mentre quando non c’è stato il numero dei gol incassati è quasi triplicato, salendo a 31. Senza Maignan gli Expected Goals scendono a 26,8; con Maignan la flessione è ben più leggera e si attesta a 11,1. Il nuovo assetto difensivo voluto da Pioli dopo la crisi, abbinato al rientro in campo del numero uno, ha restituito linfa vitale a tutto il pacchetto arretrato e la squadra ha incassato gol solo in una delle ultime sei gare ufficiali, dopo nove partite di fila senza clean sheet in tutte le competizioni.

Infortunio alle spalle

Con un portiere così i quarti di finale e il confronto con le migliori compagini d’Europa adesso fanno meno paura ed è qualcosa d’impensabile fino a qualche settimana fa per via di una crisi profonda. L’ennesima iniezione di fiducia per Maignan non può che essere un segnale eccellente per il prosieguo della stagione del Milan, chiamato a giocarsela tra le otto regine d’Europa e a rincorrere quell’imprescindibile quarto posto in campionato. «Volevo tornare molto presto e all’inizio non ho avuto pazienza, così ho forzato e alla fine ho dovuto aspettare» ha ammesso il transalpino dopo il passaggio del turno, festeggiato anche con un lungo abbraccio con Pioli, il tecnico che l’ha atteso pazientemente anche quando il rientro slittava di settimana in settimana. Dopo averla sognata così a lungo, Maignan si è ritagliato una notte da eroe. Soffrendo aveva assistito da spettatore alla Supercoppa persa contro l’Inter, all’eliminazione in Coppa Italia e a ben 20 partite tra Champions e campionato. È rientrato in una sfida delicata per il quarto posto – quella vinta in casa contro l’Atalanta – senza aver bisogno di alcun rodaggio e ha scelto la notte più importante per riprendersi davvero il palcoscenico.


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