Lutto nel calcio: Sinisa Mihajlovic è morto a 53 anni

Sinisa Mihajlovic non ce l’ha fatta. L’allenatore serbo è morto a 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia che durava dal luglio del 2019. Mihajlovic ha combattuto la malattia con il suo carattere da guerriero fino all’ultimo senza riuscire nell’impresa di salvarsi la vita. A inizio dicembre aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica, a Roma, in occasione della presentazione di un libro. Ex difensore con spiccate propensioni offensive di Vojvodina, Stella Rossa Belgrado, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, Mihajlovic era poi diventato un apprezzato tecnico, rimandendo in sella, sulla panchina del Bologna, fino all’esonero dello scorso 6 settembre. In precedenza aveva guidato, tra le altre squadre, Milan, Torino, Fiorentina e la nazionale serba. Da calciatore, con la Lazio, ha vinto lo scudetto del 2000 rimandendo fortemente legato alla città di Roma, dove viveva tuttora.

Il ritorno della malattia a marzo

Da oltre tre anni stava lottando con la leucemia: il 13 luglio 2019, in conferenza stampa, annunciò pubblicamente la sua malattia, senza però lasciare l’incarico di allenatore del Bologna. Pur a distanza, ha continuato a guidare i suoi ragazzi con passione e dedizione fino al ritorno in panchina, dopo alcune settimane e l’apparente guarigione. Nel marzo scorso, con un’improvvisa nuova conferenza stampa, Mihajlovic rese pubblico il ritorno della male: “Purtroppo queste malattie sono subdole e bastarde – le parole del serbo in quell’occasione – dalle ultimi analisi sono emersi campanelli allarmanti che fanno pensare che la leucemia possa riemergere”. Dopo il secondo stop forzato, si era nuovamente seduto sulla panchina del Bologna, fino all’esonero di tre mesi fa. Poi il silenzio di queste settimane, qualche rara apparizione e la terribile notizia della sua prematura morte.

Il comunicato della famiglia

“La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.


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