L’urlo di Manfredi al 120’: l’Empoli elimina l’Inter strafavorita. Ora finale con l’Atalanta

Il pareggio avrebbe qualificato i nerazzurri, ma allo scadere dei supplementari la rete del 3-2 di Manfredi fa urlare di gioia i toscani di Buscé

Atalanta-Inter era stata la finale del campionato Primavera 2018-19, decisa da un gol dell’attaccante gambiano dei bergamaschi Ebrima Colley, e fino al 120’ della semifinale di oggi era tutto pronto per la ripetizione (dopo che nel 2020 il Covid aveva fatto saltare le finali): poi l’Empoli, nella mischia della disperazione, con pure il portiere in area avversaria a saltare, ha infilato il gol del 3-2, eliminando la favoritissima Inter, che aveva condotto 2-1 per più di metà gara, trovandosi però a chiudere i supplementari in 9 contro 11.

E pensare che alla squadra di Armando Madonna sarebbe bastato il pareggio per accedere all’atto finale: aveva chiuso il girone al primo posto (condiviso con Sampdoria, prima per classifica avulsa, e Juventus, terza), l’Empoli era sesto, e da regolamento in semifinale non si tirano i rigori, dopo l’extra time passa la squadra che ha fatto meglio in regular season. Fuori Roma e Juventus nel primo turno, Sampdoria e Inter tra ieri e oggi: le prime sei si erano qualificate alla seconda fase, iniziata mercoledì allo stadio Enzo Ricci di Sassuolo. Saranno la quinta e la sesta a contendersi lo scudetto.

botta e risposta

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Dopo 12’ Empoli avanti: spunto a destra di capitan Donati, palla a Lipari che chiede il triangolo a Baldanzi, che lo mette davanti alla porta, per una conclusione facile e vincente. Nella prima mezz’ora i toscani tengono molto bene il campo, poi, di colpo, l’Inter accelera e ribalta la situazione. Al 34’ tiro di Oristanio, parata di Hvalic, riprende palla l’argentino Vezzoni, cross morbido con il sinistro, a centro area c’è l’altro esterno di centrocampo, Zanotti, che è un brevilineo, ma salta bene di testa e batte il portiere sloveno dei toscani. Che è decisivo meno di un minuto dopo, quando Satriano prova a dribblarlo, e lui gli tocca il pallone: l’uruguagio a quel punto va sul fondo e rimette in mezzo, Oristanio va al tiro, ribattuto. L’azione prosegue, di nuovo Satriano alla conclusione, palla sul fondo. Ma il gol è nell’aria, e al 37’ arriva: fallo laterale, torre di testa di Casadei, sul secondo palo sbuca di nuovo Vezzoni, sinistro di controbalzo e 2-1. Stankovic nega il pareggio a Lipari, allungandosi per deviare il suo destro, nell’occasione l’attaccante si fa male a una caviglia: al suo posto Bozhanaj, che sarà decisivo. Nel recupero altro buon intervento di Stankovic su Ekong, servito da un pregevole spunto sulla sinistra di Fazzini. Nella ripresa ci prova ancora Emmanuel Ekong – svedese nato a Reggio Emilia, perché il padre, ex nazionale nigeriano, nel 2002 giocava lì – decisiva la chiusura difensiva del gigantesco Kinkoue.

cambi decisivo

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A 13’ dalla fine Buscè sbilancia i suoi togliendo la mezzala Belardinelli per l’attaccante Martini, che viene messo giù al limite: alla battuta va l’albanese Asllani, specialista dei calci piazzati, che poco prima aveva mandato alto (non di molto sulla traversa), e stavolta calcia sul primo palo, da posizione angolata, con la barriera che si spalanca e tradisce Stankovic, che vede la palla quando è già in rete. Si va ai supplementari, e il gioiellino Baldanzi, uno dei classe 2003 più utilizzati quest’anno nella categoria, colpisce il palo dopo 2’, con un destro di controbalzo. Sapendo che da regolamento sarebbe fuori, l’Empoli prova a spingere: Asslani spreca un paio di occasioni, la terza, su punizione, viene respinta dalla barriera nel cuore dell’area, con i toscani che chiedono il fallo di mani di Kinkoue (saltato col braccio alto, ma la palla colpisce la spalla). Fallo procurato da Bozhanaj, che costa il secondo giallo a Sottini: per l’Inter con l’uomo in meno è un quarto d’ora abbondante di grande sofferenza, con il terzino Persyn che prende il posto del bomber Satriano, Lindkvist che sbaglia il pallone della vittoria al minuto 118’, e i due falli nella stessa azione (lasciata proseguire per il vantaggio) che costano il rosso al regista Sangalli. A tempo ormai scaduto, quando i giochi sembrano fatti, Bozhanaj si libera sulla sinistra, mette in mezzo, e Manfredi, attaccante toscano arrivato in estate dall’Atalanta, che quest’anno aveva giocato pochissimo e senza mai segnare, è pronto, quasi sulla linea, a spingere in rete. E la panchina dei toscani esplode di gioia: Buscè e Biagini, tecnico e secondo portiere, si prendono il cartellino rosso, prima del fischio finale.

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