Lukaku torna big per l’Inter e il futuro

MILANO – Aveva un macigno sulle spalle. Un macigno che lo appesantiva anche oltre le scorie dell’infortunio dello scorso agosto, e della successiva ricaduta. Da mercoledì sera, invece, chi ha incrociato Lukaku lo ha poi descritto come sollevato, leggero, felice. Insomma, altro che i 103 chili che si porta addosso, come ha raccontato Marotta, dopo il gol vittoria al Porto, Big Rom se ne sente addosso non più di una cinquantina… E l’onda di quella magica serata è arrivata anche ieri nello spogliatoio della Pinetina, con il totem belga ancora più su di giri, pronto a ridere e scherzare con tutti. E poi anche disposto a fermarsi con i tifosi che lo aspettavano fuori dal centro sportivo. Non che si solito non lo faccia, ma, anche chi ha ottenuto un autografo o un selfie, ha capito che ieri Lukaku lo stava facendo con uno spirito diverso rispetto solo ad una settimana fa. 

Già ripagato

La sensazione è che la prodezza quasi al foto-finish del match con il Porto possa essere la svolta nella stagione di Big Rom e anche nella sua seconda avventura nerazzurra. E’ stato un gol pesante, che potrebbe lanciare l’Inter ai quarti di Champions, traguardo che manca addirittura da 12 anni e che porterà nelle casse di viale Liberazione non meno di una ventina di milioni, tutto compreso. E la stessa cifra, euro più euro meno, è quella che il club nerazzurro ha investito, la scorsa estate, per riportare Lukaku a Milano. Allora, le aspettative erano straordinarie. L’idea era che il gigante di Bruxelles potesse diventare il fattore decisivo per riprendersi lo scudetto e appiccicarsi sulla maglia la seconda stella. Non è andata così. Big Rom si è fatto male presto (era solo fine agosto e si disputava la terza giornata), ha giocato poco e l’Inter si è fatta irrimediabilmente staccare del Napoli. Inevitabilmente, sono anche scoppiati i dubbi sull’opportunità di proseguire insieme. Già perché un Lukaku a mezzo servizio non può valere un altro consistente investimento per trattenerlo ancora a Milano.

Qualificazione e prestito bis

Per cambiare le prospettive, allora, serviva un segnale, uno squillo. E, contro il Porto, è arrivato. Peraltro, giusto 4 giorni dopo il rigore trasformato con l’Udinese. Anche quel sigillo è servito, perché ha rotto un digiuno in nerazzurro che durava dal 26 ottobre (rete del 4-0 contro il Viktoria Plzen) e perché ha caricato a mille Big Rom per l’appuntamento europeo. Adesso, però, diventa fondamentale proseguire allo stesso modo. A cominciare già dalla sfida con il Bologna. Al Dall’Ara, Lukaku ha già segnato due volte e alla squadra rossoblù ha già rifilato addirittura 5 “sberle” in 4 incroci. Per l’Inter sarà un incontro delicato: non solo per il valore dell’avversario, ma anche per il ricordo della sconfitta dell’anno scorso, che cambiò il corso dello scudetto. Chi meglio, quindi, dell’amuleto Big Rom per esorcizzare quell’amaro precedente? Peraltro, il primo a chiedere spazio è proprio il bomber belga: si sente in forma e pronto giocare sempre o quasi. In realtà, raccontano ad Appiano che non sia ancora al top, che gli manchi qualcosa. E, infatti, il Lukaku che punta e travolge qualsiasi avversario gli si pari davanti non si è rivisto, almeno per il momento. Ha ancora bisogno di carburare. Le sfide con Bologna, Lecce e Spezia saranno utili proprio in questo senso e in vista del ritorno con il Porto. E insieme alla qualificazione ai quarti, l’Inter potrebbe anche sciogliere le riserve e cominciare a trattare con il Chelsea il rinnovo del prestito del suo totem. 


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