Lukaku, rilancio Chelsea. Zhang pronto a cederlo, Marotta e Inzaghi contrari

Davanti a 120-130 milioni la proprietà dirà sì. Dirigenti e tecnico non condividono la scelta. Vlahovic il preferito: ma ci sarà il budget? Zapata alternativa

“Mi dispiace, devo andare: il mio posto è là…”. Romelu Lukaku forse non conosce neanche quello storico motivo dei Pooh, ma ieri a Simone Inzaghi si è rivolto più o meno con queste parole per comunicare la sua scelta di andare al Chelsea. È la scena madre dello psicodramma interista in cui i tifosi hanno cominciato a contestare con forza per una cessione che appare ormai inevitabile. Dopo il no all’offerta da 100 milioni di euro rifiutata quattro giorni fa dal management nerazzurro, adesso Marina Granovskaia intende presentare una nuova proposta, ovviamente al rialzo. L’intenzione è di chiudere l’affare entro 48 ore, in modo da mettere Romelu a disposizione di Tuchel già per la Supercoppa di mercoledì contro il Villarreal. Ma è lo stesso giocatore a spingere per una soluzione immediata: la contestazione comincia a toccare anche lui e la temperatura diventa sgradevole. Del resto, il belga nelle scorse settimane aveva espresso la sua fedeltà alla causa nerazzurra, ma poi a convincerlo sono state le insistenze del Chelsea campione d’Europa con un progetto sempre più al top. Sì, c’è anche un nuovo contratto da 12 milioni (più 3 di bonus) netti all’anno, ma è la nuova sfida ad allontanarlo da Milano.

In queste ore di grande tensione va sottolineato il ruolo scomodo della dirigenza, evidentemente all’angolo in una situazione che sta precipitando. In effetti Marotta e Ausilio hanno respinto le proposte del club di Abramovich, e lo stesso Inzaghi non si rassegna a perdere il suo bomber. Ma l’ultima parola spetta alla proprietà (la famiglia Zhang) e al fondo Oaktree: un passo fondamentale, anche per capire quali sono le vere prospettive del club. In viale della Liberazione tutti vorrebbero tenere il goleador che negli ultimi due anni ha dato corpo alle ambizioni interiste. Ma ormai l’esito della partita appare segnato. E ciò crea una vera e propria spaccatura. I dirigenti pensano di poter ottenere i risparmi necessari per far quadrare i conti anche senza il sacrificio di Lukaku. Invece a Nanchino vogliono vedere subito quei soldi. A questo proposito, comunque, dall’avamposto milanese viene messa in evidenza un’altra criticità nel piatto del Chelsea: è vero che a quota 100 scatta una plusvalenza di circa 60 milioni, ma l’Inter deve riconoscere al Manchester United il 6% sulla rivendita, e non va mai dimenticato il 5% per il contribuito solidarietà previsto dalla Fifa. In totale, quindi, i nerazzurri incasserebbero 89 milioni. Ciò spiega perché l’affare non può essere chiuso a queste cifre.

A rendere inquieto il management è soprattutto il domani. Posto che il Chelsea presenti una proposta irrinunciabile, vicina ai 130 milioni, quale sarebbe il budget per il suo erede? Sono tanti i nomi sui taccuini. Si parla molto dell’atalantino Duvan Zapata, ormai trentenne. Ben più allettante, in ogni caso, appare la candidatura del goleador della Fiorentina, il ventunenne Dusan Vlahovic. Sul gioiello serbo sta lavorando da tempo il Tottenham che si sta preparando alla possibile cessione di Harry Kane, corteggiatissimo dal Manchester City. Se i nerazzurri riescono ad accelerare i tempi, possono anche avere la meglio sugli inglesi. Ma questa è un’operazione costosa: basteranno 60 milioni per convincere Commisso a privarsi del suo nuovo gioiello? Ad ogni modo in questa fase è difficile individuare il volto del nuovo cannoniere interista. In alternativa al talento viola, infatti, compaiono i nomi di Gianluca Scamacca del Sassuolo oppure dell’iraniano Sardar Azmoun, a scadenza di contratto con lo Zenit San Pietroburgo. Ma nelle ultime ore è tornata a circolare la voce di un interesse per il serbo del Real Madrid Luka Jovic, seguito dai nerazzurri già ai tempi di Spalletti: Jovic può arrivare in prestito e questa soluzione aprirebbe (sicuramente) la strada a un doppio arrivo in attacco. Il laziale Tucu Correa e Giacomo Raspadori, sempre del Sassuolo, rappresentano gli obiettivi eccellenti come seconda punta: il primo è un pupillo di Inzaghi, ma Lotito chiede almeno 40 milioni, così come il Sassuolo non vorrebbe privarsi del giovane campione d’Europa.

Le notizie su Lukaku non hanno agitato solo i social di marca interista. Ieri pomeriggio sono scesi in campo gli ultrà della Curva Nord Milano 1969, delusi da questo colpo di scena. Per loro valeva la promessa fatta dal club poco tempo fa: «Sarà sacrificato un solo top player». Così ieri, sia a San Siro che nei pressi della sede di viale della Liberazione, sono comparsi dei significativi striscioni: «Società… Attenzione… Le promesse vanno mantenute». E a chiarire ulteriormente il concetto c’è anche un comunicato su Facebook: “Qualsiasi tipo di operazione di mercato dovrà ora, come pattuito, essere volta al miglioramento della rosa…”. Forse il momento più duro dell’era Zhang.

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