Lukaku quando conta, non gioca. Inter, Champions da Dzeko

MILANO – Quando conta, Romelu Lukaku in questa stagione ha spesso visto la partita, almeno inizialmente, dalla panchina. La doppia sfida con il Benfica è stata l’emblema della sua annata. L’onerosissimo prestito – quasi 20 milioni tra cifra da dare al Chelsea e costo dell’ingaggio – è appeso al filo del raggiungimento del quarto posto. In quel caso potrebbero esserci ancora chance per vedere Big Rom in nerazzurre. Quante? Comunque pochine, anche perché l’operazione nostalgia si è rivelata la classica minestra riscaldata. Il rendimento del belga è stato lontanissimo da quello avuto con Conte e la suggestione di rivincere lo scudetto sulle ali della LuLa è evaporata già nel mese di gennaio.

Retegui e Firmino nel mirino

Lukaku, dal canto suo, soffre questa situazione da precario e vorrebbe più continuità, cosa che non è ancora riuscito a trovare. La scelta di decurtarsi l’ingaggio pur di restare all’Inter, è stata apprezzata da tutti ma questo – come sottolineato – non può essere garanzia di permanenza anche alla luce della piega che ha preso il campionato. L’Inter si è già mossa con decisione per rinnovare il reparto andando in pressing su Mateo Retegui ma segue pure la situazione legata a Roberto Firmino che lascerà da svincolato il Liverpool. Scelte che indicano come Marotta e Ausilio non vogliano più commettere l’errore fatto un’estate fa quando, per soddisfare la richiesta di Inzaghi, si è scelto di prendere un centravanti “in leasing” che però non è patrimonio del club. Quasi superfluo sottolineare che l’orizzonte sarebbe stato molto diverso con Dybala. Al momento, infatti, in rosa ci sono due soli attaccanti di proprietà (Lautaro e Correa), considerato che Edin Dzeko è in scadenza di contratto e a maggio verrà deciso pure con lui il da farsi.

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