Lukaku: “L’Italia è adatta a me. Io e Conte, stesso carattere: odiamo perdere”

L’attaccante dell’Inter al quotidiano belga Hln: “Io e il mister siamo simili. Mi sono serviti 4-5 giorni per metabolizzare la delusione dell’Europa League”

Il feeling con Conte, l’Europa League sfuggita, con tanto di medaglia nemmeno ritirata. Ma anche Brooklyn, Queens e Bronx, la Sardegna: sì, anche di mete vacanziere ha parlato Romelu Lukaku, intervistato dal quotidiano belga Het Laatste Nieuws. Tra le altre cose, il belga ha rivelato di parlare spesso con Thierry Henry (“Il mio mentore”) e di somigliare caratterialmente ad Antonio Conte.

Ritorno a casa

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Il presente si chiama Inter, il passato Anderlecht. Lukaku non nasconde un legame affettivo forte coi biancomalva: “Ci ritornerò, sicuramente. Per un giocatore, l’attrazione per il passato è semplicemente troppo grande”. Qualche esempio? “Chiedilo a Dendoncker e Tielemans, sono ancora coinvolti col club. Abbiamo vissuto bei momenti lì”.

Feeling con Conte

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L’impatto con la Serie A è stato importante e ricco di gol: 23 in 36 partite di campionato, 7 in 6 gare di Europa League (di cui il belga è pure stato nominato giocatore dell’anno), 2 in 4 partite di Coppa Italia, 2 in 5 gare di Champions League. Insomma, serve il pallottoliere: “L’Italia è adatta al mio stile. Se l’avessi saputo prima, sarei venuto prima qui. Poi con Conte andiamo d’accordo, anch’io odio perdere, abbiamo lo stesso carattere”.

Europa League amara

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Come detto, Lukaku è stato nominato miglior giocatore dell’Europa League scorsa. L’autorete in finale col Siviglia non ha macchiato il riconoscimento, ma indubbiamente ha recato fastidio: “Supercoppe, scudetto perso di un punto, semifinali perse col Belgio ai Mondiali… Non ho ritirato la medaglia dopo la finale di Europa League, ho dato tanto per quell’obiettivo e sono rimasto con niente in mano. Mi sono serviti quattro o cinque giorni per superarlo”. Ci riproverà quest’anno: sì, perché Lukaku ha iniziato la nuova stagione con 3 reti in 3 partite di Serie A.

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