Lukaku, le scuse e l’appello alla curva: “Stateci vicini e credete ancora in noi”

Il dialogo alla fine della partita di Salerno con i tifosi: il belga si è assunto la responsabilità per il pareggio e ha chiesto fiducia

Una mano sul cuore e l’altra in alto. La faccia delusa per l’ennesima occasione buttata alle ortiche, in corpo la rabbia per la stagione unita alla voglia di spaccare il mondo in Portogallo.

Venerdì sera Romelu Lukaku era in una centrifuga di emozioni alla fine della partita dell’Arechi, quando solo soletto si è presentato davanti allo spicchio nerazzurro: quell’immagine del belga a colloquio con i suoi tifosi in trasferta, ben visibile allo stadio e colto da diverse foto che hanno fatto il giro dei social, è diventata quasi il simbolo dell’ennesima giornata stortissima. Tutti a chiedersi cosa si siano mai detti e perché ci sia stato un confronto tanto plateale.

non la prima volta

—  

In realtà, non è la prima volta che tra Rom e i tifosi si vede una scena simile: era già successo a Cremona, quando il risultato in campo era stato diverso e i tre punti erano stati messi nel cassetto. Dopo il k.o. a La Spezia, invece, il belga guidava una truppa un po’ più larga, composta da Dimarco, Calhanoglu, Handanovic e Onana: insieme ascoltavano gli ultras che chiedevano alla truppa di tirare fuori gli attributi. Stavolta c’era di mezzo un pari, che aveva però in bocca il sapore amaro della sconfitta: per questo il confronto del solo belga ha colpito ancora di più. È la certificazione di uno status, anche perché gli altri “leader” erano già negli spogliatoi: un po’ più indietro rispetto a Rom, hanno assistito alla scena solo Asllani e Gosens, sulla carta due riserve.

confronto civile

—  

Il confronto è stato civile, senza eccessi e nato dallo stesso attaccante, che ha ben presente il momento della squadra e l’inquietudine di tutto il tifo nerazzurro, non solo di quelli arrivati in Campania. Nel dettaglio, Rom ha volutamente chiesto scusa per gli errori in campo e ribadito sconsolato come in questo momento i palloni da lui calciati non ne vogliano proprio sapere di entrare. I tifosi hanno sottolineato che, dal loro punto di vista, non serviva certo scusarsi: conta il sudore, e il belga ne ha versato. Anzi, hanno ribadito di apprezzare la sua prestazione, generosa nonostante i gol sbagliati, e soprattutto la sua volontà di metterci la faccia, a maggior ragione in una situazione così delicata per tutta l’Inter. Va da sé che tutti avrebbero voluto che, accanto al belga, ci fossero stati anche altri compagni, magari chi quest’anno a turno ha avuto la fascia al braccio. Lukaku, invece, ha ribadito anche con i gesti di essere concentrato in vista del Benfica: le dita picchiettavano sulla testa come per dire “siamo tutti sul pezzo”. E ha poi chiesto fiducia per questo ultimo tratto di strada: sa quanto serva ora una comunione di intenti. “Tieni tu questo gruppo unito, provateci dando il 100%”, l’ultimo messaggio al centravanti prima di rientrare nello spogliatoio.

curva nord

—  

La Curva Nord ieri ha spiegato la posizione in un comunicato sui social, mentre Rom ha caricato i compagni ancora più del solito ad Appiano. La richiesta del tifo organizzato di un confronto con la squadra già dopo il k.o. con la Viola è stato posticipato, visti i tanti impegni ravvicinati e visto anche il risultato positivo portato via da Torino. La delusione non sarà trasformata in contestazione ma, a prescindere dal risultato a Lisbona, è probabile che un nuovo incontro verrà presto richiesto.

Precedente Dall'Inghilterra: "L'Arsenal tenta Vlahovic: la volontà del serbo è chiara" Successivo Vlahovic, altro che rinascita: non si sblocca, e si fa anche male