Lukaku-Lautaro, tocca a voi: con loro l’Inter parte sempre 1-0

In Europa la coppia produce più di un gol a partita. Conte: “Vincere ora per restare in vita”

Siamo fuori media ed è una buona notizia. Perché di solito con quei due in Europa si parte 1-0 per l’Inter. Orologi indietro, siamo a un anno fa: più o meno in condizioni simili alle attuali Antonio Conte chiedeva al viaggio in quel di Praga tre punti e una speranza aspettando l’ultima giornata. Detto, fatto: bastò domandare a Lukaku e Lautaro. Si può replicare? Si deve perché, per dirla alla maniera di Conte, “l’unico modo che abbiamo per restare in vita è vincere”.

rischio d’impresa

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E allora palla a quei due, c’è da fidarsi nonostante le ultime due uscite flop, a Kiev con lo Shakhtar e in casa col Real Madrid: zero gol segnati, un punto in due partite e Champions compromessa. Eccola, la media sballata. Perché ci sarà un motivo se le gare internazionali si giocano di sera: di Lu-La c’è bisogno, di Lu-La si vive. Champions ed Europa League 2019-20, Champions attuale: quando sono in campo insieme, uno dei due segna almeno una rete a partita (la media esatta è di un gol ogni 77’, 73’ e 81’). Fisiologico appoggiarsi a loro, leader fuori e dentro il campo, in un momento in cui il rischio d’impresa per l’Inter tutta è elevatissimo. Il “rischio” è salutare la compagnia già stasera. L’impresa – l’ha definita così lo stesso Conte – è la qualificazione. E ci sono tanti motivi, per inseguirla. In serie: i 10 milioni di differenza di incasso tra gli ottavi e la retrocessione in Europa League, per di più a fronte di un bilancio chiuso a -102 milioni. E poi: l’autostima da coltivare dopo la vittoria con il Sassuolo, il passo in avanti in termini di club e l’abitudine ad alti livelli, da consolidare dopo la finale di Europa League di agosto.

motivi

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Lukaku e Lautaro, poi, hanno almeno altri due post-it a portata di mano. Rom, ad esempio, ha un conto da sistemare con la Germania. Perché lì ha vissuto la delusione più grande della sua carriera recente, la finale persa a Colonia col Siviglia. Non gli portano bene, i viaggi tedeschi. Ad Amburgo – era il 2010 – conobbe pure la prima eliminazione europea della sua carriera, quado giocava con l’Anderlecht. Il Borussia vale una rivincita. Ed è anche l’occasione che aspetta Lautaro, con il cruccio di due eliminazioni consecutive dal torneo che preferisce: “L’anno scorso siamo stati buttati fuori ai gironi in maniera assurda e per nostri errori, ora vogliamo superare il turno e andare il più avanti possibile”, aveva detto solo un mese fa il Toro.

fuori hakimi

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C’è ancora tempo, anche se “non siamo più arbitri del nostro destino – ha raccontato Conte -, significa che siamo mancati in alcune situazioni. Ma vogliamo la vittoria, per dare seguito a un percorso e per testare noi stessi in partite da dentro o fuori. Dovremo uscire dal campo senza rimpianti”. E confermando i progressi di Reggio Emilia. Di quella partita il tecnico si porterà dietro Darmian al posto di Hakimi, sul quale Conte ha detto: “Lo dissi all’inizio, in Italia ci sono aspettative altissime, in Germania e in Inghilterra è tutto più ‘enjoy’. Deve migliorare in fase difensiva”. Fase con che Skriniar-De Vrj-Bastoni ha cambiato marcia: conferma inevitabile, per il terzetto. E rincorsa verso la prima vittoria nel girone: non era mai accaduto che i nerazzurri rimanessero senza successi dopo le prime quattro gare Champions. È l’ora giusta.

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