Luis Enrique, c.t. e papà: “La mia Xana non c’è più, ma la sento sempre con me”

Il tecnico della Spagna ricorda la sua bimba morta tre anni fa, e vive con ironia l’amore tra l’altra figlia e Torres

Dal nostro inviato Filippo Maria Ricci

29 novembre – DOHA

Luis Enrique è un uomo profondamente sentimentale. Per cercare di arginare la cosa, di controllarla e tenerla in secondo piano nel corso degli anni ha scelto la strada dello scontro. Ha usato la passione che mette in ogni cosa che fa per ingaggiare ripetute battaglie col mondo, finendo spesso per risultare antipatico, o presuntuoso, o scostante, a seconda degli interlocutori. Ma la realtà del personaggio è molto più complessa. Luis Enrique è una persona trasparente, di una purezza antica, allergica ai compromessi, all’opportunismo, alla falsità comportamentale. La sua immagine più autentica, di un uomo entusiasta, simpatico, scherzoso e senza peli sulla lingua sta venendo fuori nelle sue quotidiane apparizioni su Twitch. Finalmente, viene da dire. Luis Enrique ha conquistato tutti, e la cosa dà terribilmente fastidio a una bella fetta della stampa madrilena che lo odia apertamente dai suoi tempi al Barça. Se i madridisti lo attaccano, spesso in maniera meschina, la gente sta scoprendo il lato più umano del ct, e ne è affascinata.

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