Lucumí, il Bologna prova a chiudere

Quando era sceso dall’aereo, dopo un lungo viaggio da Cali, Jhon Lucumí sapeva di entrare in un club, il Genk, che è diventato da tempo uno dei più ricchi supermarket del calcio europeo. Qui sono partiti Koulibaly e De Bruyne, Milinkovic-Savic e Malinovskyi. Quelli bravi si affermano e salutano, garatendo una ricca plusavlenza. Anche per questa ragione, in Belgio è stato coniato il nome di “Genk Bank”, una società abituata a realizzare affari d’oro. Adesso i dirigenti si preparano a salutare Jhon Lucumí, difensore centrale, mancino, 24 anni, ex Deportivo Cali. Nel 2018 è costato due milioni e mezzo.

IL BARÇA E KOEMAN – Nella scorsa estate aveva sfiorato il passaggio al Barcellona: era stato scelto da Ronald Koeman, però la documentazione fu presentata in Lega a tempo scaduto, quando il mercato si era appena concluso. Stavolta è il Bologna a lavorare per prendere Lucumí: rappresenta la soluzione preferita da Mihajlovic dopo la cessione di Theate al Rennes. Il colombiano è stato promosso per una serie di motivi: attento in marcatura, forte di testa (un metro e 87), elegante quando deve impostare la manovra. E’ il primo nome nella lista di Sartori e Di Vaio. Il nodo riguarda il prezzo. Il Genk fa affari, ma non concedi sconti, è un’altra delle sue regole. Sulla valutazione del cartellino e sulla formula di pagamento, la trattativa ha vissuto momenti di pausa. Il Bologna, però, è ancora convinto di portarlo in Serie A.

CHI LO HA SCOPERTO – Lucumì è nato a Cali il 26 giugno del 1998 e ha cominciato a giocare nel vivaio del Deportivo. Hector Cardenas è stato l’allenatore che gli ha aperto la strada nel 2016 e che ora – da ct – lo ha riportato in nazionale, utilizzandolo per trentadue minuti lo scorso 5 giugno contro il Sudafrica (vittoria per 1-0, gol di Santos Borré). In Belgio è stato nominato per due volte miglior difensore della Jupiler Pro League. Il suo bilancio: 142 partite, 3 gol e 2 assist. Mihajlovic lo aspetta a Casteldebole. E Lucumí è diventato un alleato del Bologna, perché ha il contratto in scadenza nel 2023 e non ha intenzione di rinnovarlo.

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