Lotta salvezza: Verona, Samp e Cremonese, la classifica è da profondo rosso

Precedenti poco incoraggianti: nell’epoca della Serie A a 20 squadre, il distacco tra la terzultima e chi la precede in classifica, dopo 15 giornate, era stato, nella peggiore delle ipotesi, di 3 punti. Adesso invece sono 6

Profondo rosso. Per chi naviga nella zona retrocessione, la classifica sembra un film di Dario Argento. Un mix di thriller e horror alla vecchia maniera, frutto (soprattutto) dei risultati della quindicesima giornata. Nello scorso weekend Verona, Sampdoria e Cremonese si sono prese per mano e, tutte insieme, hanno sciupato l’opportunità di avvicinarsi al diciassettesimo posto. A nulla è servita la gentile offerta del calendario di Serie A, che proponeva su un piatto d’argento gli scontri diretti con Spezia, Lecce ed Empoli. Li hanno persi tutti e tre, scivolando in fondo a uno dei tunnel più lunghi di sempre.

I PRECEDENTI

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A Natale, per le formazioni di Bocchetti, Stankovic e Alvini, ci sarà poco da festeggiare. Saranno virtualmente retrocesse sino alla fine del 2022, con un distacco che così netto non si era mai visto. Per intenderci: lo Spezia, nonostante una media di 0,85 punti a partita, è diciassettesimo e a +6 dalla Cremonese, la migliore tra le ultime della classe. Di questo passo, i grigiorossi chiuderebbero la stagione con 18 punti, Samp e Verona ne raccoglierebbero ancora meno. Ma il punto è un altro. Nell’epoca della Serie A a 20 squadre, il distacco tra la terzultima e chi la precede in classifica, dopo 15 giornate, fin qui era stato, nella peggiore delle ipotesi, pari a 3 punti. Il record negativo risale alla stagione 2011-2012, quando il Novara (a quota 12) “inseguiva” il Siena (15). Adesso la distanza è addirittura raddoppiata, con la quota salvezza che potrebbe essere intorno ai 32-33 punti…

IL CALENDARIO

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Quanto meno, sino al giro di boa, la Cremo e le sue “sorelle” potrebbero racimolare punti preziosi. Carnesecchi e compagni sfideranno subito la Juve, poi si giocheranno le loro carte contro Verona, Monza e Bologna. Ai gialloblù toccano Torino, Inter, Lecce e appunto Cremonese, alla Samp Sassuolo, Napoli, Empoli e Udinese. Poteva andare peggio, ma non è il caso di giungere a conclusioni affrettate. Negli ultimi quattro turni del girone d’andata, anche chi sta sopra sarà impegnato in alcuni match abbordabili.

PROSSIME MOSSE

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In casa Samp continuano a incidere pesantemente le vicende societarie, ma i dirigenti del club genovese sono ancora convinti che Stankovic sia l’uomo ideale per risollevare la squadra. Dall’8 al 23 dicembre, infatti, Quagliarella e soci saranno in ritiro in Turchia per provare a ritrovare la retta via. Deki ne approfitterà per capire su chi puntare al rientro in campo, fornendo indicazioni utili in vista del mercato. In uscita c’è Sabiri, convocato dal Marocco per il Mondiale nonostante un avvio di campionato al di sotto delle aspettative. L’ex Ascoli frutterà un tesoretto da reinvestire nelle operazioni in entrata, anche se probabilmente Osti e Faggiano punteranno principalmente su prestiti di breve durata.

VERONA E CREMONESE

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Un’ampia rivoluzione potrebbe riguardare anche il Verona, penalizzato sin qui dagli infortuni (vedi Faraoni e Ilic) ma anche dal malumore di chi è rimasto in città – su tutti Tameze e Lazovic – dopo un’estate con la valigia in mano. Nell’ultimo mercato qualcosa non ha funzionato, perché Barak, Caprari e Simeone hanno lasciato un vuoto gigantesco in attacco: Henry, Djuric e Piccoli, finora, non sono riusciti a cancellare i rimpianti dei tifosi. Andrà risolta anche la questione-allenatore. Bocchetti difficilmente mangerà il panettone, però Setti continua a pagare lo stipendio pure a Cioffi e Di Francesco. La pista che porta a un ritorno dell’ex tecnico dell’Udinese è allora la più probabile, anche se quest’ultimo non si è lasciato benissimo con Marroccu. Chissà che non saluti pure il ds, travolto da un’operazione di restauro che coinvolgerebbe l’area tecnica a 360 gradi. A Cremona la situazione è meno drammatica, perché i dirigenti avevano messo in conto che tanto Alvini quanto i calciatori – per lo più giovani e provenienti da campionati stranieri – avrebbero avuto bisogno di tempo per adattarsi alla Serie A. Nessuna vittoria in campionato, è vero, però i 7 pareggi collezionati (dei quali tre consecutivi, prima del ko con l’Empoli) palesano la ritrovata compattezza di gruppo. Gli attaccanti faticano a pungere, ma con ulteriore lavoro e con qualche innesto l’allarme potrebbe rientrare.

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