Lotito è furioso: ecco cosa succederà alla Lazio

Arrabbiato non è la parola esatta. Lotito incavolato, diciamo così. Sabato sera ha lasciato lo stadio subito dopo il 90’, l’hanno visto schizzare via. E’ solito fermarsi, girandolare negli spogliatoi. Stavolta no. Il presidente è salito in macchina e ha fatto perdere le tracce, è un segno di intolleranza rispetto a tutto ciò che ha visto e che s’aspettava di vedere. Ha preferito lasciare l’Olimpico rimandando ogni riflessione, in attesa di ritrovare freddezza clinica. La rabbia inesplosa, alla fine, l’ha divorato dentro. E’ facile intuire i suoi pensieri, alcuni impronunciabili, il suo stato d’animo. E’ deluso, vede disattesi impegni, obiettivi di campionato e promesse a fronte della sua parola (data e mantenuta). Ha premiato la squadra dopo il passaggio agli ottavi riconoscendo un assegno da circa 150 mila euro, prima ancora aveva rispettato i patti coprendo (senza dilazioni) gli stipendi pendenti dalla scorsa stagione, i premi (collettivi e individuali) e le prime rate degli ingaggi 2020-21. Non vanno dimenticati i rinnovi multimilionari concessi, quelli da riconoscere a Inzaghi (se accetterà il rinnovo) e ai giocatori in attesa.

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Gli scenari possibili

La Lazio s’è salvata dalla furia lotitiana sabato e ieri mattina, chissà se il presidente si presenterà a Formello oggi e in che versione: forcaiola o no? I tempi sono stretti, oggi è previsto il sorteggio di Nyon in vista degli ottavi Champions, domani si giocherà a Benevento. Due giorni sono bastati per assorbire la rabbia e metabolizzarla? E’ un altro rebus da chiarire. Il presidente è stato in vena di poche prediche quest’anno. Spesso s’è visto a Formello, ci va per abitudine e non solo per necessità. Aveva fatto visita alla squadra prima della partita col Bruges. Il giorno dopo ha assistito alla conquista della qualificazione, rimasta appesa alla traversa colpita da De Ketelaere. Prima ancora aveva assistito, in mezzo a patemi di ogni tipo, alla vittoria miserella di Cesena contro lo Spezia. 

Le riflessioni di Lotito e le scelte di Inzaghi

Inzaghi è in una pentola a pressione. E’ vero, ha dovuto affrontare difficoltà di ogni tipo (mercato ritardato per l’indice di liquidità), infortuni e quarantene. Ma le giustificazioni reggono fino ad un certo punto. Gli acquisti estivi, anche quest’anno, sono stati poco sfruttati finora. 

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