Locatelli, dall’azzurro al bianconero: tanta regia e gol pesanti

I tre mesi che gli hanno cambiato la vita, dagli Europei con Mancini, al passaggio alla Juve, alla fiducia incondizionata di Allegri. E lui ha risposto alla grande su tutti i fronti

Fra luglio e ottobre la vita di Manuel Locatelli è cambiata parecchio: il “Loca” ha raccolto il frutto dei suoi sforzi, e dopo la gavetta ha trovato la svolta, a 23 anni, sia nella Juventus sia nella Nazionale di Mancini, dopo aver fatto due gol agli Europei vinti dagli azzurri.

Il personaggio

—  

Bianconero dentro, per cromosomi e per nascita, il passaggio alla Juve ha rappresentato per lui la realizzazione del sogno da bambino. Dopo una lunghissima trattativa in agosto il club piemontese lo ha rilevato dal Sassuolo, acquisto numero uno per costo (35 milioni) ma soprattutto come dichiarato obiettivo centrale del mercato bianconero. Da nonna Bianca in giù (i genitori, lo zio Roby, i fratelli Matteo e Martina), tutta la famiglia tifa Juve da sempre e chi può non si perde una sua partita dal vivo. Del gruppo fa parte anche la fidanzata Thessa, con la quale dopo il derby si sono pure scambiati la promessa di matrimonio. Inutile dirlo, Locatelli è subito entrato nel cuore dei tifosi.

Il peso nella Juve

—  

Allegri da abile alchimista lo ha inserito gradualmente in campo, facendolo esordire al 90′ nella gara d’apertura del campionato contro l’Udinese, regalandogli un quarto d’ora nel finale con l’Empoli e inserendolo poi da titolare fisso nei successivi match, a eccezione del primo tempo di La Spezia. Sempre presente in Champions con Malmoe e Chelsea, Manuel ha già conquistato l’allenatore: “Si è inserito bene – ha detto di lui Allegri dopo il derby – è migliorato anche se può crescere ancora. Ora lo vedo bene anche sul lungo e non solo sul corto, ha imparato a variare le giocate e inizia a mettersi nella posizione del regista: questo è un passo in avanti per lui. È bravo, ha tecnica ma deve migliorare in queste situazioni”. Bastone e carota, al solito.

Utilità in campo

—  

Allegri ha già individuato in lui il prezioso metronomo del centrocampo, capace di fare un po’ di tutto e pure con qualità: dare copertura e ribaltare l’azione, leggere le fasi del match orchestrandone la regia tanto in fase difensiva che offensiva, dettare le ripartenze con lanci lunghi o inserirsi lui stesso in avanti, come successo in occasione del gol nel derby. “Il mister pretende tanto, io sto cercando di migliorarmi, oggi mi sono buttato in avanti perché c’era spazio e loro giocavano a uomo”, ha spiegato il Loca dopo il suo primo gol nel derby, il secondo consecutivo (mai gli era successo in A) dopo quello con la Samp. Fra i centrocampisti è stato finora il più prolifico, un altro dettaglio che certo non sfugge ad Allegri, che per dichiarata ammissione si aspetta una buona dose di gol anche dai centrocampisti.

Chiave Nazionale

—  

ln Nazionale dal 2020, ha già alle spalle 16 gare e 3 reti. Fondamentale la sua doppietta contro la Svizzera il 16 giugno a Roma, tappa chiave della cavalcata azzurra verso la conquista dell’Europeo targato Mancini. Il c.t. lo ha impiegato da mezzala sinistra, ma al di là del ruolo, Locatelli, da migliore in campo nei voti Gazzetta, ha dimostrato di che pasta è fatto e di essere pronto per una “big”. Detto fatto: il centrocampista tre mesi dopo si sta prendendo la Juve.

Precedente La Fiorentina: "Razzisti fuori dal franchi. Ma a Bergamo misure meno tempestive" Successivo Da un derby all'altro: la rinascita di Szczesny