L’italiano è sempre un bel ct: 4 su 5
Cinque commissari tecnici italiani a questo Europeo, quattro qualificati agli ottavi di finale. Oltre a Luciano Spalletti, esportano bellezza calcistica anche Vincenzo Montella, Francesco Calzona e Domenico Tedesco. Il passaggio del turno di Turchia e Slovacchia non era affatto scontato. Montella, che ora sfiderà la grande sorpresa Austria, è partito senza tremare in quello che era già uno spareggio contro la Georgia, non ha fatto un plissè dopo l’asfaltata presa dal Portogallo, ha chiuso secondo battendo anche la Repubblica Ceca. «So che ogni qual volta perderemo una partita – ha detto l’ex allenatore tra le altre di Milan e Fiorentina – ci saranno delle critiche. Ci sono quelle giuste, che accetto e mi fanno riflettere, e quelle no. Quest’ultime però mi divertono e mi motivano. Se un giocatore come Tosun, che è in Nazionale da 12 anni e che non è certo un titolare con me, ha detto che questo è il miglior gruppo da quando lui indossa questa maglia, beh credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro…».
Francesco Calzona ogni tanto ripensa a quel giorno in cui era senza panchina, stava facendo benzina, e Marek Hamsik (che aveva allenato al Napoli come vice di Sarri) lo chiamò per chiedergli se era interessato ad allenare la Slovacchia. Già qualificarsi a questo Europeo è stata un’impresa, da terza dopo un meritato ripescaggio (a 4 punti) la squadra di Calzona ora proverà a non fermarsi: «Quando sono diventato ct – ha detto il nativo di Vibo Valentia – la Slovacchia era al 55° posto nel ranking Fifa, adesso sfideremo l’Inghilterra ovvero una delle potenze mondiali. Tutto quello che arriverà da qui in avanti dovrà essere una festa». È lecito attendersi qualcosa in più dal Belgio di Domenico Tedesco. Una squadra con De Bruyne e Lukaku non può fare tutta questa fatica. Il tecnico nativo di Rossano si è trincerato dietro a frasi di circostanza per spiegare i balbetii visti sul campo da una squadra che rischia di essere ancora l’eterna incompiuta: «Eravamo in un girone duro, potevamo segnare prima, potevamo segnare di più, ma in queste partite bisogna stare attenti perché se prendi un gol poi sei fuori. Io sono comunque orgoglioso dei miei ragazzi, vogliamo fare sempre meglio». Per dare seguito alle parole non gli resta che… battere la Francia. Chi è già a casa è Marco Rossi, l’unico ct italiano a non aver raggiunto gli ottavi con la sua Ungheria. Non senza amarezza: «Delle nostre tre partite solo nel primo tempo con la Svizzera abbiamo fatto male. In generale siamo stati un po’ penalizzati da alcuni episodi arbitrali anche se i media non hanno dato il giusto risalto».
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