E Max Allegri? Un giudizio sul suo secondo ciclo alla Juve?
«È un vincente nato, quando è andato via la Juve è crollata. Sarà un caso? Poi è tornato in un momento non facile, le cose non andavano più in una direzione chiara e lui ne ha risentito. Tra tante difficoltà, il suo resta un ottimo lavoro».
All’Europeo cosa non ha funzionato nell’Italia?
«Forse è mancato il gruppo. Ho visto un po’ di confusione anche tattica. Certamente non c’erano Yamal e Nico Williams, ma non c’erano neppure nel 2021».
In questo calcio senza tregue si gioca troppo?
«Forse sì, quindi i calciatori devono prendersi cura di loro stessi. Dormire, alimentazione corretta, allenarsi, dormire e ripartire. Il fisioterapista deve diventare il tuo migliore amico».
Il calciatore che oggi le somiglia di più è?
«Harry Kane. Per struttura e modo di fare il centravanti ci siamo sempre somigliati. Ci ho giocato insieme al Tottenham, so quanto è forte. E sfortunato».
Nella sua lunga carriera ha lavorato anche con Bielsa. È davvero “loco”?
«Ti martella il cervello. Ci faceva allenare tre ore la mattina e tre il pomeriggio, rivedevamo le partite con lui, il riposo era intervallato dalle analisi al video. Quando vinci vorresti morire per lui, quando perdi un po’ meno».
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