Liverpool-Napoli, bocciati e promossi: Ostigard, spalle troppo grosse. Lobotka è Rocky

Il Napoli perde 2-0 a Liverpool ma centra comunque l’obiettivo che le era rimasto: passare agli ottavi di Champions da prima del girone. La squadra di Spalletti se la gioca ad armi pari con i Reds, sia sul piano del gioco che dell’intensità. Annullato un gol a Ostigard, pescato per un fuorigioco millimetrico. Poi Salah e Nunez regalano la vittoria ai padroni di casa. Ecco i bocciati e i promossi della sfida.

BOCCIATI

Kvaratskhelia, bloccato nel traffico: voto 5,5

Klopp è un allenatore offensivo, ma non è un cretino: appena Kvara prende palla si materializzano davanti a lui all’istante uno o due avversari, a volte tre, qualche volta anche quattro. Rimane imbottigliato nel traffico come se fosse l’ora di punta. Il Napoli lo cerca in continuazione, vuole la sua luce, ma è sempre oscurata dal rosso dei giocatori del Liverpool che schermano. Nonostante questo, soprattutto nel finale quando le forze dei Reds calano, riesce anche a tirare in porta con pericolosità. È forte, da lui ci si aspetta ormai sempre il massimo: per i miracoli si sta attrezzando (e non è detto che non ci riuscirà).

Politano, walk alone: voto 5

Solitario nella notte inglese. Lì sulla destra è malinconico. Un po’ i compagni lo supportano poco, un po’ tende a isolarsi. Non gli manca l’impegno ma quel guizzo di felicità davanti. Finisce sostituito a testa bassa, ma il primo posto del Napoli lo risolleverà. Alla prossima farà meglio.

PROMOSSI

Ostigard, spalle troppo grosse: voto 6,5

Aveva segnato un altro gol in Champions. Prega durante il check, ma il capriccioso dio del Var non lo ascolta e annulla: è in fuorigioco per un pezzetto di spalla, minuscolo. Siamo fuori dal campo dell’abilità, pienamente nel campo della sfiga. Per il resto, insieme a Kim tiene abbastanza in difesa, considerata la forza degli avversari. 

Lobotka, si piega ma non si spezza: voto 6,5

Lo riempiono di botte che neanche Rocky nelle prime riprese. In mezzo ai colossi di centrocampo spunta sempre a cercare la palla e a mettere ordine. Il compito non è semplicissimo perché il Liverpool pressa senza sosta e ha la stessa intensità agonistica di Ivan Drago, ma lui non perde la calma, incassa e si rialza, pronto a pulire un altro pallone.

Mathias Olivera, guardiano: voto 6,5

“Allora, te marchi Salah”. Sfidiamo chiunque a non avere qualche momento di scoramento ad un annuncio simile. E invece il buon Olivera si piazza in campo, si incolla a Salah e lo limita alla grande. La sfida è bella: tutta velocità, fisico, tigna. Alla fine sembra uscirne vincitore lui e siccome ha paura di annoiarsi si concede anche qualche proiezione offensiva. Salah ogni tanto decide di provare a cercare altri lidi per trovare la felicità, lui non si scompone e, senza favoritismi, sradica palloni a chiunque gli passi davanti. Fino a quella disattenzione nel finale, in cui lascia colpire l’egiziano dopo la respinta di Meret.


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