Livello alto e rispetto reciproco: così l’alternanza Meret-Ospina funziona

I due portieri garantiscono ottime prestazioni e, per le loro caratteristiche, sono alternabili a seconda della partita. Con Gattuso la concorrenza non logora, ma fa crescere

Maurizio Nicita @manici50

5 dicembre – Napoli

Per spiegare meglio perché funziona l’alternanza dei portieri in casa Napoli bisogna fare un passo indietro a giugno, nella fase decisiva della Coppa Italia. In semifinale con uno straordinario rinvio assist di 70 metri David Ospina lancia Insigne, palla in mezzo per Mertens e gol dell’1-1 che elimina l’Inter e regala la finale con la Juve. Ma negli ultimi minuti il colombiano rimedia una ammonizione che gli fa perdere la partita decisiva per squalifica. Ecco dunque a Roma contro la Juve Alex Meret che ai rigori diventa protagonista decisivo – parando il primo tiro di Dybala – per alzare il trofeo. Gattuso è convinto di poter sfruttare al meglio le qualità superiori di Ospina con i piedi, consentendo al tempo stesso all’italiano di crescere e affermarsi ad alti livelli.

Alternanza efficace

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E così fino adesso Meret ha giocato 7 partite e Ospina 6. Ma soprattutto il loro rendimento è alto e la squadra casomai ha altri problemi di equilibrio non certo il portiere. Finora Meret ha subito 4 gol in campionato (una sconfitta col Milan) e 2 in Europa League (una sconfitta con l’Az). Per Ospina 3 in campionato (una sconfitta col Sassuolo) e una in Europa League, con lo splendido rigore parato in Olanda. La loro media voto in serie A è sufficiente: 6 per Alex, 6.12 per David. Il campo dice che quella del Napoli con 7 reti – insieme a Juve e Verona – è la porta meno battuta perché almeno sotto questo aspetto i 3 gol “a tavolino” non possono essere calcolati.

Grande rispetto

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Fra i due c’è grande rispetto e anche in allenamento la concentrazione è sempre altissima. E così il tecnico può decidere di volta in volta la strategia migliore. Se magari si gioca contro un avversario che pressa alto fino all’area avversaria il preferito diventa il colombiano, ma va sottolineato il netto miglioramento anche di Meret nella gestione della costruzione dal basso dell’azione. Dicono che in porta la concorrenza logori. Finora in azzurro non è così. Il resto lo scopriremo strada facendo.

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