LIVE Oggi alle 18 il sorteggio Champions: Inter, Milan, Atalanta e Juve sfidano le big

Il Diavolo teme un gruppo di ferro, ma nessuno è tranquillo: i nerazzurri in prima fascia rischiano Psg o Real

Dal nostro inviato Fabio Licari

26 agosto – Istanbul

Nell’atletica dovevano stravincere gli Usa, ma la 4×100 italiana di Tokyo è andata più veloce dell’immaginazione. Nel calcio dovrebbero dominare Psg, Manchester City e Chelsea, i nuovi padroni dell’Europa, ma il sogno è che i nostri Jacobs e Tortu siano adesso Inter, Juve, Atalanta e Milan: la 4xChampions italiana sfida i grandi favoriti “americani” che, nel calcio, sono i miliardari dalla liquidità infinita (e dall’applicazione spesso sfuggente delle regole). Si apre il sipario su una Champions a suo modo storica. Messi non più con la maglia del Barcellona. Ronaldo che non s’è ancora tatuato addosso il bianconero. I gol in trasferta che non valgono più il doppio. Il rientro del Milan, secondo club per successi (7), eppure fuori dal giro da sette anni. Il sistema globale torna a tre coppe con la nuova Conference. E, non ultima, la minaccia incombente di una Superlega quasi impossibile da realizzare ma che avvelenerà gli animi, aspettando l’oracolo del Lussemburgo, leggi Corte Ue.

Doppia prima fascia

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Tra le originalità del torneo, diciamo così, una seconda fascia forte almeno quanto la prima: Psg, Real Madrid, Liverpool, Manchester United, Barcellona, Siviglia e Borussia Dortmund non hanno niente da invidiare a Chelsea, City, Bayern, Atletico, Inter e Villarreal, accompagnate da Lilla e Sporting, inevitabilmente oggetto del desiderio al sorteggione di oggi, ore 18. Non però a Montecarlo, ennesima rottura di una tradizione ormai ventennale. L’anno scorso il Covid aveva obbligato l’Uefa a convocare i club a Nyon. Quest’anno e il prossimo la sede sarà la splendida e di questi tempi sofferente Istanbul, indennizzata per la finale Champions prevista nel 2020 e spostata, causa pandemia, al 2023. L’ultimo atto di questa edizione sarà invece a San Pietroburgo.

Outsider italiane

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Per quanto la vera Champions cominci a febbraio, con le sfide dentro o fuori, il sorteggio dei gruppi indicherà la strada. Due considerazioni. Uno: la seconda fascia è un’altra prima mascherata. Due: il “gioco” della qualificazione si fa sulla terza o, addirittura, sulla quarta. Qui il discorso si fa molto italiano. In terza, nessuno vorrà incrociare l’Atalanta che da due stagioni esprime mentalità e gioco europei. Nell’ultima, il cliente scomodo è proprio il Milan, precipitato in fondo per risultati recenti che hanno abbassato rating e ranking, ma assolutamente da piani più alti. Il rovescio della medaglia è che, da laggiù, Pioli rischia proprio un gruppo terribile.

Sogni e paure

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Tutto è possibile. Prendiamo l’Inter. Campione e testa di serie, potrebbe anche ritrovarsi con Psg, Porto, Wolfsburg, e un posto di fatto già assegnato ai francesi, mentre niente esclude che il Milan si ritrovi con Sporting, Siviglia e Ajax, virtualmente tutte alla portata. Scherzi delle fasce, ma un po’ di emozione non guasta in una Champions a volte troppo prevedibile nella prima fase. La Juve potrebbe felicitarsi per un girone con Sporting, Ajax e Malmoe e temere quello con Chelsea, Porto (rivincita?) e Wolfsburg. Anche l’Atalanta ha lo spettro di Chelsea e Psg assieme, sulla sua strada, ma potrebbe concedersi uno slalom tra Sporting, Siviglia e Malmoe. Avvertenza: il terzo posto nel gruppo non garantisce più l’Europa League, prima c’è il playoff con la seconda del torneo minore.

Italia di moda

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Come non considerare Psg (Messi), City (Guardiola) e Chelsea (campione in carica, più Lukaku) in pole position? E come negare al Bayern sempre regolare, al Real Madrid “animale” di Champions e al potenziato Atletico il ruolo di primi sfidanti? Dopo, in ordine sparso, anche i nostri, con l’Atalanta più convincente dell’ultima Juve che ora chiede ad Allegri un ritorno al passato. Con Ronaldo o senza, con un sostituto o meno, si capisce quanto la valutazione possa cambiare. Meno decifrabile il ruolo nello scenario europeo dell’Inter di Inzaghi, anche se il primo messaggio è stato coinvolgente, così come quello lanciato dal Milan. Gasperini, Allegri, Inzaghi e Pioli non sono gli unici italiani da Champions: Ancelotti è tornato Real. E al club blanco ha già portato la mitica e agognatissima Decima nel 2014.

Soldi e riforme

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Quello che convince di meno è l’orizzonte della nuova Champions, dal 2024, con 36 squadre, gruppone, classifica unica e 10 partite nella prima fase (dovrebbero ridursi a 8 per non ingolfare il calendario). Sembra interessante, sicuramente più imprevedibile, e non sarà facile aspettare tre anni con la vecchia formula. Sulla stagione in corso influirà indirettamente la riforma ormai imminente del fair play finanziario. Tanto, come sempre, i premi asciugheranno lacrime e rimpianti: il montepremi totale non è lievitato, siamo a due miliardi, con la prospettiva che il campione possa incassare dai 120 milioni (un’italiana) ai 150 (un’inglese). Niente male.

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