L’Italrugby si arrende a Genova ai campioni del mondo. Vittoria del Sudafrica 63-21

Italrugby, il cuore non è bastato con i campioni del mondo. Allo stadio di Marassi di Genova ha vinto il Sudafrica 63-21. Punteggio troppo severo maturato comunque nel secondo tempo quando gli azzurri sono fisicamente calati, logorati dalla potenza e dalla tecnica sudafricana. La coraggiosa resistenza degli azzurri, a tratti persino commovente, è stata demolita dal logoramento “scientifico” praticato da una corazzata pressoché perfetta in ogni reparto. Buono il primo tempo (quasi alla pari), arrendevole il secondo. Resta comunque positivo il bilancio novembrino.

Gara in salita

Partenza sprint del Sudafrica in meta dopo 2’ (0-5). Risponde l’Italia che accorcia dopo cinque minuti con un calcio di punizione di Tommaso Allan. Poi c’è la prodezza di Capuozzo (trasformata) ed è il vantaggio azzurro: 10-8. Allan fa il bis da 41 metri e allunga il punteggio: 13-8. Placcaggi duri. Kolbe accorcia da 44 metri (13-11). I verdi sorpassano con una meta tutt’altro che limpida (13-18). Il match si fa molto fisico. Duro. Lorenzo Cannone giganteggia. Bella Italia. Intervallo. Secondo tempo: entrano Ferrari e Lucchesi. Allan dai 31 metri porta gli azzurri a quota 16. Immediata reazione) sudafricana con due mete. Ed è 16-30 al 51’. Aumenta il volume di gioco degli Springboks: 16-37 al 56’. Entra Garbisi. Pressione enorme degli ospiti che centra la sesta meta. Un minuto dopo l’Italia va in meta:21-42. Ma il Sudafrica risponde con un’altra meta a 10’ dalla fine: 21-49. Brividi per Padovani rimasto a terra, esce in barella. Il divario aumenta: altra metà, altra trasformazione e si va a 21-56. Ultimo minuito: nona meta ospite. Fischio finale. Risultato pesante 21-63. Azzurri comunque applauditi dallo stadio ed elogiati da Kolisi, il capitano leggendario degli Springboks.

Pubblico in aumento

L’Italrugby sta riconquistando il suo pubblico con i tre test match novembrini. Al Plebiscito di Padova c’erano 8.547 spettatori per Italia-Samoa (47-19). Esaurito. Al Franchi di Firenze c’erano 20.131 spettatori che hanno assistito alla storica vittoria sulla corazzata Australia (20-18). A Marassi sfiorati i 30 mila. Certo, l’arrivo degli Springboks tre volte campioni del mondo (al pari dei mitici da 44All Blaks), ha costituito una fortissima attrazione alimentata dalla figura di Nelson Mandela (1918-2013), il primo presidente nero del Sudafrica, 27 anni di carcere (“Non c’è nessuna strada facile per la libertà”), premio Nobel per la pace (1993). In più, a completare una fascinosa narrazione, c’è stato il film di Clint Eastwood con Morgan Freeman nei panni di Mandela e Matt Damon in quelli del capitano del Sudafrica. Oggi quel clima seduttivo è svanito, pandemia e crisi economica hanno riaperto vecchie ferite. Ma il rugby è rimasto un efficace strumento di integrazione.

Arrivederci al Sei Nazioni 2023

L’Italrugby parteciperà al prestigioso torneo annuale (4 febbraio-18 marzo). Debutto allo stadio Olimpico di Roma il 5 febbraio con la Francia, campione in carica. Poi ci saranno i Mondiali in Francia (8 settembre-28 ottobre 2023). Fase a gironi, quindi i playoff.

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