L’Italia vince la finalina: 2-1 al Belgio con super gol di Barella

Grazie alle reti dell’interista e Berardi (su rigore), i ragazzi di Mancini, con tanti innesti, conquistano il terzo posto del torneo e punti utili per il ranking . La squadra di Martinez, senza Lukaku, colpisce tre legni e accorcia nel finale con De Ketelaere

Dal nostro inviato Fabio Licari

10 ottobre – TORINO

Barella-Berardi e superiamo ancora il Belgio, 2-1 come all’Europeo. Terzo posto in Nations e qualche risposta interessante, in tutti i sensi, per Mancini. Gli azzurri tornano al successo ma soprattutto consolidano la posizione nel ranking Fifa (ancora 5° posto) per garantirsi la testa di serie in Qatar in caso di qualificazione. Partita divertente perché la pressione non è quella di una finale, anche se il Belgio non ci sta a perdere neanche un contrasto, a costo di riempire il taccuino dell’arbitro di gialli. Bene Berardi e Chiesa, se la cava in difesa la coppia Acerbi-Bastoni, qualche problema in una mediana inedita dove Pellegrini e Barella ci mettono un po’ ad adattarsi. Non bene Raspadori, il più atteso. Tante occasioni, il solito Chiesa imprendibile per un’ora, ma anche due traverse e un palo per il Belgio senza i big. Lukaku è a casa ma nell’ultima mezzora l’entrata di De Bruyne si sente. Tardi, per fortuna.

CHIESA ALL’ATTACCO

—  

E per fortuna il Belgio non è la Spagna. Lascia giocare. Niente palleggio ossessivo e possesso esasperante, ma posizioni molto chiare e precise, dai tre centrali difensivi alla punta Batshuay. La variante sono i due trequartisti, Saelemaekers a destra e Vanaken a sinistra: nel 3-4-2-1 di Martinez sono loro a fare un po’ male agli azzurri con movimenti a elastico imprevedibili, anche in orizzontale. Per cui spesso Di Lorenzo e Barella destra, ma anche Emerson e Pellegrini sull’altro fronte, non sanno chi controllare. Il Belgio però si limita ad attendere, è l’Italia a fare gioco ed è nettamente più pericolosa con Chiesa: le occasioni sono quasi tutte sue. All’inizio Alderweireld si oppone alla disperata, alla fine del primo tempo è Courtois a compiere un intervento prodigioso. Tiri, entrate. Forse lo juventino è un po’ egoista, ma riesce sempre a liberarsi in velocità.

PROBLEMI IN MEZZO

—  

Se l’attacco inedito Berardi-Raspadori-Chiesa non dispiace, con il primo che si sobbarca un lavoro di raccordo e appoggio enorme, e il centravanti che fa movimento ma è poco servito, è in mezzo che gli azzurri soffrono. Niente Jorginho. La mediana non è ben assortita. Locatelli fa il Jorginho molto difensivo ma non ha un Verratti accanto: infatti Pellegrini spinge e costringe Barella a restare più vicino allo juventino, non c’è il doppio play e la manovra si sviluppa spesso con lanci più che con il palleggio. Comunque l’Italia è verticale e coraggiosa. Il Belgio attende e ci prova in contropiede, anche se il pericolo vero è uno solo, con Saelemaekers che, libero al limite, colpisce la traversa.

B2: BARELLA-BERARDI

—  

Meglio l’Italia nel secondo di tempo, più squadra, più convinta, mentre il Belgio subisce. Entrano in partita Barella e Pellegrini, mentre Chiesa continua il suo show. Come all’Europeo è l’interista ad aprire le danze con una gran botta dal limite, al volo, imparabile: 1-0. Il Belgio avverte il colpo e cala, scompare Saelemaekers, anche Witsel fatica, male Vanaken, mentre la manovra azzurra trova belle combinazioni. Un’altra entrata dalla sinistra di Chiesa e Castagne lo atterra. Rigore di Berardi, Courtois per poco non ci arriva, ma è 2-0.

KDB è IL BELGIO

—  

A questo punto, però, De Bruyne e De Katelaere, cambiano il volto al Belgio. Mancini risponde facendo entrare Jorginho e spostando Locatelli in mezzala. Kean (per Raspadori) impegna di più la difesa ma è impreciso. Una traversa di Batshuay, un palo di Carrasco grintosissimo, una paratissima di Donnarumma su Alderweireld, e il gran contropiede di KDB concluso in gol da De Ketelaere. Finisce 2-1 e l’Italia si merita il terzo posto. Ora la finale vera, con la Svizzera, per il Mondiale.

Precedente Mancini già volta pagina: "Ora pensiamo alla Svizzera, è la partita dell'anno" Successivo Il calcio femminile tra professionismo e gare in chiaro. Mantovani: "Grande opportunità"