L’Italia non va ai mondiali, ma segna un supergol: nuovo sponsor da 35 milioni e nuovo logo

A mano a mano si avvicina l’inizio di Qatar 2022 (domenica 20 novembre, ore 17, partita inaugurale: Qatar-Ecuador), brucia sempre più la ferita causata dalla seconda, consecutiva mancata partecipazione dell’Italia alla fase finale del Mondiale. Con il paradosso dei Campioni d’Europa, per demerito loro costretti nel ruolo di spettatori nonostante l’ascesa nel ranking FIfa dove, attualmente, occupano il sesto posto grazie alla qualificazione alla fase finale della Nations League. Tuttavia, ad onta della delusione iridata, il marchio azzurro continua a esercitare un richiamo fortissimo nel mondo, Lo conferma il nuovo accordo, in vigore dal prossimo 1° gennaio, con Adidas, nuovo sponsor tecnico della Federazione dopo il ventennale rapporto con Puma che si esaurirà il 31 dicembre. Secondo Reuters, l’intesa con la multinazionale sarà quadriennale e frutterà circa 35 milioni di euro a stagione, 15 in più rispetto all’introito garantito dal precedente partner. Adidas vestirà tutte le nazionali azzurre (maschile, femminile, giovanili, futsal, beach soccer, e.-sports) e l’entusiasmo con il quale la casa tedesca ha salutato la nuova partnership è decisamente significativo: nella scuderia che ha il suo quartier generale a Herzogenaurach, in Baviera, fra le altre figurano l’Argentina campione del Sudamerica e, naturalmente, la Germania, oltre a Belgio e Spagna. Adidas era già stata partner della Figc nel periodo 1974-78, anche se il suo logo non appariva sulle maglie, per via del divieto in vigore all’epoca, ma le celebri Tre Strisce figuravano sui calzettoni da gioco e sulle tute d’allenamento. Dal 1° gennaio 2023, la Nazionale adotterà anche un nuovo logo, concertato con l’azienda fondata nel 1924 da Adolf Dassler (“Gebrüder Dassler Schuhfabrik”, fabbrica di scarpe dei fratelli Dassler. Nel 1947, Rudolf, il maggiore, ruppe con il consanguineo e fondò la Ruda (dalle prime due lettere di Rudolf e Dassler), divenuta un anno dopo Puma Schuhfabrik Rudolf Dassler, oggi Puma. Nel 1949, Adolf partorì Adidas, da Adi e le tre prime lettere di Dassler). Nonostante la pandemia, nel 2021 Adidas ha registrato ricavi in crescita del 16% su tutti i mercati, per una quota di 21,2 miliardi di euro. Il nuovo contratto corona lo strepitoso lavoro della struttura commerciale della Figc: nel periodo 2019-2022, ha registrato un incremento di quasi il 50% dei ricavi monetari (fonte Il Sole 24Ore), con i ricavi commerciali passati da 70 a 105 milioni, fra top sponsor, premium sponsor, official partner e altre voci.

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