L’Italia non si ripete e cede alla Nigeria. Con la Repubblica Dominicana serve la vittoria

A Mendoza vincono gli africani 2-0 e ora vedono gli ottavi di finale. Per gli azzurri serve una vittoria sabato

C’era tutto da perdere, dopo il debutto coi fiocchi contro il Brasile. E l’Italia, purtroppo, è finita con tutti e due i piedi nella trappola nigeriana. La seconda partita a Mendoza termina con un successo meritato degli africani (2-0), che dopo due giornate si ritrovano a punteggio pieno e vedono gli ottavi di finale. Quelli che l’Italia dovrà conquistarsi invece nell’ultimo impegno del girone, sabato sera (alle 20) contro la Repubblica Dominicana. I gol arrivano entrambi nel secondo tempo e sintetizzano uno dei grandi temi della sfida: la superiorità fisica della Nigeria, che ha fatto meglio degli azzurri su contrasti e seconde palle mantenendo fino alla fine un altro passo. Nulla di sorprendente, perché alla vigilia il tecnico Nunziata – dopo averli studiati – aveva parlato proprio della capacità dei nigeriani di tenere l’intensità altissima per 90’ più recupero. E ci aveva visto bene.

Due cambi

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Rispetto al debutto, entrano tra i titolari il capitano Giovane (da terzino sinistro) e Ambrosino in avanti, entrambi arrivati a poche ore dalla partita col Brasile perché reduci dagli impegni in Serie B. Al centro della difesa, confermata la coppia Ghilardi-Guarino con l’empolese che ha recuperato dal colpo al ginocchio che l’aveva costretto a uscire in barella. Già dai primi minuti si capisce come sia cambiato il vento rispetto all’esordio: l’avvio di partita è spigoloso, di fronte a Casadei e compagni c’è quanto di più lontano dal Brasile molliccio che era stato subito azzannato alle caviglie. La Nigeria fa densità sottopalla e chiude gli spazi, sapendo di avere giocatori di gamba capaci di ribaltare velocemente il fronte (prima di uscire per infortunio, fa bella figura in mezzo al campo Victor Eletu della Primavera del Milan). In ogni caso, come un lampo improvviso, la prima grande occasione è azzurra: gran palla di Pafundi dal lato destro dell’area per Casadei, che al 20’ calcia in fiducia e spacca la traversa. Peccato. Dall’altra parte, la Nigeria ha facilità di calcio dalla distanza e (sulla scia di un paio di tentativi in avvio) ci prova in maniera convinta con Sunday poco prima della mezz’ora, senza però impensierire Desplanches. Al 35’ un nodo da sbrogliare al Var: sul cross di Zanotti il tocco di mano di Agbalaka è chiaramente da rigore, ma alla on field review l’arbitro cileno Maza ravvisa un precedente controllo irregolare dell’interista (non chiarissimo dalle immagini proposte) con la parte alta del braccio. Come da sperimentazione attiva in questo Mondiale, l’arbitro spiega al microfono il senso della decisione. E i nigeriani esultano e si caricano, equiparando lo scampato pericolo quasi a un gol fatto. Poi è Baldanzi a uscire dai blocchi scaldando il sinistro da fuori area, il portiere Aniagboso non ha però grossi problemi.

Crollo

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Dopo l’intervallo, nella sfida dei tiri da lontano è Bameyi a stuzzicare Desplanches. Il portiere che ha chiuso la stagione al Trento deve disinnescare (in collaborazione con Ghilardi, decisivo sul pallonetto di Sunday) una ripartenza feroce che spacca gli azzurri nel corridoio centrale. Le squadre si allungano, Nunziata fiuta l’affanno e ne cambia tre: entrano Lipani, Montevago ed Esposito per Faticanti, Pafundi e Ambrosino (in precedenza, anche Turicchia aveva preso il posto di Giovane). E’ un sostituto nigeriano, però, a rompere l’equilibrio: buttato dentro a inizio ripresa, Emmanuel vince di forza un contrasto in area con Guarino e mette un pallone perfetto sulla testa di Salim Fago Lawal. Il gol dell’attaccante, visto di recente alla Viareggio Cup con il suo club, mette alle corde gli azzurri che trovano l’unica reazione nell’assistenza di Baldanzi per un tiro di Montevago. Nello sbilanciarsi in avanti, l’Italia si fa trovare scoperta sul rilancio del portiere che manda dritto in porta Sunday, veloce al punto da bruciare il tentativo di copertura difensiva. Sconfitta giusta e appuntamento a sabato, sperando di tornare a essere quelli che hanno battuto il Brasile.

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