Lippi: “Ero pronto a tornare In Figc sono fuori di testa”

Marcello Lippi e Carlo Tavecchio. Ansa

Marcello Lippi e Carlo Tavecchio. Ansa

Era tutto fatto, mancava solo l’ufficialità. Marcello Lippi sarebbe tornato in Nazionale in qualità di direttore tecnico con Giampiero Ventura in panchina. E invece, poco prima dell’annuncio del nuovo c.t. azzurro, il suo ingaggio è clamorosamente saltato a causa di un conflitto d’interessi dovuto al fatto che suo figlio Davide di mestiere fa il procuratore. “Aspettavamo l’assunzione di Ventura per annunciare il mio incarico, avevo già firmato un precontratto per diventare direttore tecnico – racconta Lippi ai microfoni de La Domenica Sportiva – Per due mesi ho lavorato in Federazione, avevo parlato anche con Montella e altri papabili c.t., alla fine abbiamo scelto Ventura”.

sedotto e abbandonato — A quel punto, quando ormai sembrava davvero tutto pronto per essere ufficializzato ecco spuntare l’inghippo a dar vita al conseguente dietrofront: “Il giorno prima della presentazione di Ventura, il presidente ed il direttore generale, con cui avevo parlato di progetti – svela Lippi – mi informano che un anno e mezzo fa c’era stata una modifica allo statuto che prende in esame la posizione dei procuratori, categoria a cui appartiene anche mio figlio Davide. E’ stato creato un articolo ad hoc per impedire ad un procuratore di esercitare se ha parenti in Federazione. Roba da fuori di testa” tuona l’ex c.t. dell’Italia. Ma non è tutto, perchè la Figc ha tentato di “aggiustare le cose” per aggirare l’ostacolo: “Mi hanno anche detto che avrebbero modificato quell’articolo, ipotesi che però io non ho voluto nemmeno prendere in considerazione. Non voglio che siano varate delle leggi per favorire la mia persona”.

 Gasport 

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